Dalle frazioni

Mariotto saluta Nino. Ma non perde occasione per fare polemica e dividersi

Annarita Cariello
Annarita Cariello
Nino Morgese
Nino Morgese
Sabato mattina si sono tenuti i funerali del 30enne, scomparso prematuramente per una malattia. Malumore e commenti fuori luogo per il rinvio della serata musicale
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Sabato mattina, nella chiesa Maria Santissima Addolorata gremita da amici e familiari, la comunità di Mariotto ha detto addio a Nino Morgese, 30enne nato e cresciuto nella frazione, figlio della comunità.

Attorno alla famiglia, devastata dal dolore, si è stretta tutta la popolazione della frazione. Perché Nino, scomparso prematuramente a causa di un male incurabile, era davvero il figlio di tutti. Un’infanzia passata tra il campetto di pallone alle spalle della parrocchia e gli anni da chierichetto. Sempre affabile, gentile, premuroso. Di tutti i giovani strappati prematuramente alla vita si dice che erano “ragazzi d’oro”, ma Nino lo era davvero. E Mariotto era orgogliosa di lui, che poco più che ventenne era partito per cercare al nord un lavoro dignitoso, e ce l’aveva fatta. Anche lì, grazie al suo buon cuore e alla sua umiltà, aveva conquistato la stima e l’amicizia di tante persone, le stesse che gli sono state accanto fino alla fine.

Nino venerdì sera è tornato a casa, alla sua Mariotto. Dopo due anni di dolore e sofferenze, aveva finalmente trovato quella pace che tanto meritava. Una pace che, purtroppo, è stata sporcata dalle solite chiacchiere di paese e dalla superficialità di chi non riesce a tacere nemmeno davanti alla morte.

Venerdì sera era in programma un evento musicale in piazza Roma, a cura di alcuni cittadini. Un momento di musica e intrattenimento per salutare l’estate e creare un po’ di movimento nella frazione. Gli organizzatori, per rispetto verso la famiglia di Nino, hanno rinviato l’evento alla sera successiva. Una scelta che però non è piaciuta ai tanti amici di Nino che, su facebook, hanno polemizzato contro la volontà di fare musica proprio il giorno del funerale del giovane. Il post ha fatto così tanto rumore da indurre il delegato sindaco della frazione, Sergio Ragno, ad intervenire interpellando l’amministrazione comunale perché venisse annullato il concerto. Tante sono state le polemiche e i commenti dopo l’accaduto, così da dividere la frazione e da creare proprio ciò che Nino mai avrebbe mai voluto, perché malumore, discordia e contrasti non facevano parte del suo carattere e della sua educazione.

Una comunità che si era dimostrata, per una volta, unita nell’abbraccio di vicinanza e conforto alla famiglia di  Nino, si è ritrovata ancora divisa e arrabbiata.

Un cittadino di Mariotto, indignato e deluso, ha inviato a BitontoLive una lettera da pubblicare nell’anonimato. Una lettera che fa riflettere e che forse riprende il pensiero di tutti coloro che a Nino volevano bene davvero.

“È scandaloso che una comunità che si pensa unita si divida sull’opportunità di annullare un evento musicale in un giorno in cui dovrebbe regnare il silenzio, il ricordo, il conforto per la famiglia. Altrove si annullano feste patronali, concerti, eventi di ben altra portata rispetto alla pur rispettabile esibizione di quattro mestieranti della musica. Esibizione che poteva essere spostata benissimo a domenica (ieri) e non proprio nel giorno dell’ ultimo saluto a Nino. Si trattava di una questione di buonsenso, di empatia, di rispetto, di opportunità. Si trattava di spostare anche solo alla domenica un evento assolutamente ripetibile, forse anche a costo zero per il comune ( vogliamo sperarlo). Nessun big della musica da pagare per via dell’annullamento, costi logistici trascurabili da sostenere. Si trattava solo, lo ripeto, di sensibilità e buonsenso. Forse anche buongusto, Che sono mancati. O meglio, che sono arrivati tardi, dopo che la giusta e inevitabile polemica era ormai montata. Hai voglia poi a dire che l’ evento era stato spostato con il beneplacito del papà del ragazzo (altra caduta di stile da parte di chi lo ha reso pubblico) o che comunque  la serata sarebbe stata dedicata al ragazzo. Per tanti, per i più, è stata una mancanza di rispetto, di tatto, di buonsenso, lo ripeto. Dappertutto, in queste tragiche occasioni gli eventi si annullano e si rinviano a quando la serenità si è ristabilita. Perché allora ha senso commemorare, allora ha senso ricordare. Non commemorare sull’ onda delle emozioni del momento. Facendo un concerto in piazza mentre la famiglia del ragazzo è chiusa in casa e magari sta provando a dare un senso ad una perdita che forse non capirà mai. E quando i comuni cittadini ne sono sprovvisti, come in questo caso, bene fanno le istituzioni, qui il Comune (sarebbe stato auspicabile un sussulto della Parrocchia, peraltro co-organizzatrice dell’evento) ad intervenire per ristabilire la “normalità”. Sia pur con il “fisiologico” ritardo, per essere buoni, che contraddistingue, spesso, le determinazioni delle amministrazioni pubbliche.

Addio Nino, riposa confortato dalle preghiere dei tuoi paesani. Chi vorrà ricordarti nello splendore della tua giovinezza lo farà come meglio riterrà, davanti alla tua lapide, in chiesa, nel chiuso della sua casa; perfino durante un evento pubblico in tua memoria, in cui è auspicabile prevalgano la delicatezza e l’amore che ti meriti”.

Ciao Nino, “è per te questo bacio nel vento, te lo manderò lì con almeno altri cento”.

 

lunedì 2 Ottobre 2023

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Andrea
Andrea
7 mesi fa

Buongiorno,di che vi meravigliate?Le persone fanno sempre più schifo.R.i.p.ragazzo, condoglianze alla famiglia.