Ambiente e salute

Discarica Fer.Live, la società chiede alla Regione di ampliare la tipologia di rifiuti da conferire

Sito individuato per la discarica Fer.Live
L'ex cava dove Fer.Live intende realizzare la discarica
“Una nuova minaccia, di cui cittadini e associazioni non sono stati informati dall’amministrazione comunale”, osservano i referenti di Fare Verde Bitonto e Italia Nostra Bitonto
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Il 24 ottobre è stata fissata la data per la discussione innanzi al TAR di Bari riguardante il giudizio tra il Comune di Bitonto e la Città Metropolitana di Bari contro le determinazioni con cui la stessa Città Metropolitana ha rilasciato l’AIA con parere favorevole alla società Fer.Live. Ed è proprio in virtù di questa autorizzazione che la società privata potrà realizzare un bacino di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi (sul o nel suolo) per un volume netto di rifiuti abbancabili, nell’intero bacino della cava dismessa in agro di Bitonto, pari a circa 2.100.000 metri cubi e per un quantitativo annuo di 180mila tonnellate. L’ex cava si trova in una zona a vocazione esclusivamente agricola e a meno di 3 chilometri dalle frazioni di Palombaio (Bitonto) e Sovereto (Terlizzi).

Invece non è stata diffusa la notizia che ad inizio anno la società Fer.Live si è attivata presso la Regione Puglia per ottenere un PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) denominato “modifica al funzionamento dell’impianto di discarica autorizzato con D.D. N. 5543/2022 dalla Città Metropolitana per l’introduzione di nuove tipologie di rifiuti da smaltire”. Appare chiaro, a questo punto, che la società, incassata l’autorizzazione AIA dalla Città Metropolitana, punta ad ampliare le tipologie di rifiuti da conferite in discarica (timore che le associazioni del territorio avevano sempre paventato), cercando di reintrodurre quei codici che in fase di AIA erano stati eliminati a seguito delle calzanti osservazioni proprio delle associazioni.

“Perché – osservano i referenti di Fare Verde Bitonto, Beppe Cazzolla, e di Italia Nostra Bitonto, Domenico Masciale il Comune di Bitonto (che, invero, in fase amministrativa e giudiziale, sta diligentemente opponendosi alla realizzazione della discarica) non ha informato i cittadini di questa nuova minaccia?”.  

Analogo atteggiamento – proseguono Cazzolla e Masciale – è stato messo in atto nei confronti delle associazioni, specie quelle che, come Fare Verde e Italia Nostra, sono intervenute ad adiuvandum del Comune di Bitonto nel giudizio pendente innanzi al TAR. Associazioni che, da sempre, come tutte le altre presenti sul territorio, sono costante punto di riferimento per i cittadini. Tanto sorprende specie perché le ultime azioni mese in campo si sono svolte tutte in sinergia con l’amministrazione comunale. Sicuramente se le Consulte, ad oggi mai convocate, fossero attive, sarebbero state un ottimo luogo di confronto e di discussione, così come prevede lo statuto comunale”.

Il termine per presentare le osservazioni alla Regione scade il 7 settembre. “Auspichiamo, pertanto, che prima di questo ormai risicato termine, l’amministrazione convochi le associazioni per informarle sullo stato dell’iter amministrativo e per concordare eventuali strategie in comune”, concludono i referenti di Fare Verde Bitonto e Italia Nostra Bitonto.

 

mercoledì 30 Agosto 2023

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