Resoconto della seduta monotematica. Parte 2

L’appello del sindaco: «Tutti uniti contro il nemico Fer.Live»

Mariella Vitucci
Mariella Vitucci
L'intervento del sindaco Ricci
L'intervento del sindaco Ricci
Dopo la relazione del professor Caputi Iambrenghi, gli interventi politici di opposizione e maggioranza
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Al termine dell’intervento dell’avvocato Caputi Iambrenghi, il presidente del consiglio comunale Domenico Pinto ha aperto la discussione.

 

Primo ad intervenire Arcangelo Putignano (Bitonto Cambia), che ha ricordato come la richiesta di consiglio monotematico sulla vicenda Fer.Live sia stata presentata il 19 dicembre scorso dai consiglieri di opposizione, mentre soltanto il 16 gennaio alle 18.25, a poche ore dalla seduta, sia stata inviata una pec al sindaco metropolitano Antonio Decaro per invitarlo a partecipare. Facendo riiferimento all’incendio divampato nei giorni scorsi nella zona industriale di Bari, in un capannone per lo stoccaggio dei rifiuti a soli cinque chilometri da Bitonto, ha ribadito i rischi connessi ad una bomba ecologica come la discarica Fer.Live «esattamente a tre chilometri dalle frazioni di Palombaio e Mariotto. Perciò voglio che il sindaco Decaro vada negli uffici della Città metropolitana e faccia aprire gli occhi ai funzionari».   

 

«Se dal 2017 ad oggi – ha esordito Franco Natilla (I Riformisti-Fronte del Lavoro) – siamo ancora alle prese con questo problema gravissimo per la comunità bitontina, vuol dire che facevamo bene a tenere i fari dell’attenzione accesi sulla questione discarica Fer.Live». Poi ha attaccato il sindaco metropolitano Decaro: «È stato silente in una fase delicatissima ed è intervenuto solo quando questo consiglio comunale si è ribellato, dopo che la Città metropolitana aveva già rilasciato l’autorizzazione. Poi oggi, quando la frittata è fatta, ci vediamo inondare da lettere. Questo è un atteggiamento poco lineare». 

E, rivolto all’avvocato Caputi Iambrenghi: «È vero professore, sappiamo bene che dal 1990 il legislatore ha chiaramente contrassegnato le attività in capo a chi è chiamato ad amministrare una collettività, e a chi svolge una funzione meramente gestionale, però l’amministratore pubblico ha il dovere di conferire indirizzi politici amministrativi, e nel contempo di effettuare un’attività di controllo su chi svolge la gestione. Si è voluto mantenere funzionari non prettamente qualificati sul piano delle competenze, e poi ci si trova di fronte ad una procedura che io definirei bisticciata».

E ha concluso: «Trasformare quella cava in discarica significherebbe fare scempio del nostro territorio, e questo noi non lo dobbiamo consentire. Continuiamo a tenere alta la guardia e ad essere pronti a qualsiasi altro tipo di iniziativa».

 

«Se è vero che la politica non può entrare nei procedimenti amministrativi gestionali – ha dichiarato Domenico Damascelli (Damascelli Sindaco) – è altrettanto vero che approva i programmi e gli obiettivi, e dire se una discarica la voglio o non la voglio nel mio territorio, lo decide l’eletto dal popolo. L’ultima lettera del sindaco metropolitano Decaro è soltanto una giustificazione a quello che è avvenuto». Ha proposto poi di riaggiornare il consiglio comunale «ad una data che consentirà al sindaco Decaro di essere qui con noi, Facciamola scegliere a lui la data, visto che oggi non poteva».

«Perché – ha continuato – in qualità di rappresentante della Città metropolitana ha firmato in prima persona un ricorso per resistere a quello del Comune di Bitonto nel contenzioso giudiziario? Nessuno vuole accusarlo – come lui stesso scrive – di “sindrome dissociativa”, ma perché quella nota dell’Autorità di Bacino la cita soltanto oggi, quando è stata depositata il 28 giugno del 2022 ma è stata totalmente ignorata dalla Città metropolitana?». E ha mostrato in aula le immagini della ricerca effettuata dal consigliere Onofrio Altamura (Patto Comune) che mostrano la vicinanza del sito individuato per la discarica e il torrente Tiflis. Tant’è che l’Autorità di Bacino definisce l’ex cava “vasca di laminazione in caso di piene”.

 

Ivan Lorusso (Fratelli d’Italia) ha espresso soddisfazione per la presenza di associazioni e cittadini e per il fronte comune dei consiglieri di ogni colore politico «in una lotta contro la discarica, per fare squadra e mettere la parola fine a questa vicenda» ma anche «rammarico per l’assenza di quello che è stato il maggior protagonista di questa vicenda, e che sarebbe dovuto essere qui oggi. L’assenza del sindaco metropolitano Decaro tende a rendere vano questo consiglio monotematico: è come giocare una partita dove c’è una squadra da Champions League, un arbitro di prestigio, ma non c’è l’avversario, con il rischio che poi l’avversario il giorno dopo chieda, facendo un ricorso, l’annullamento della partita e che la partita si rigiochi».

Ha poi assicurato «pieno sostegno politico ad ogni futura iniziativa a tutela dell’ambiente, anche affiancando le varie associazioni contro la discarica Fer.Live. Fratelli d’Italia, nel consiglio della Città metropolitana, è l’unico gruppo politico che già da ieri (lunedì per chi legge, ndr) si è attivato con i suoi consiglieri, che hanno predisposto documenti notificati già al sindaco Decaro».

 

«Nessuno poteva mai immaginare – ha obiettato la consigliera Carmela Rossiello (Damascelli Sindaco) – che in questo consiglio comunale non si dovesse presentare il sindaco Decaro. Nulla è mai vano quando si parla di ambiente, di discarica, di mettere in serio pericolo un nostro prodotto principe, il nostro olio d’oliva».

Poi ha chiamato in causa il segretario cittadino Pd, che in un post facebook ha scritto ”Decaro è nostro”. «Qual è la posizione politica del Partito Democratico – ha chiesto Rossiello – su questa vicenda? Certe dichiarazioni lasciano perplessi, e l’aspetto politico è il substrato su cui si è sviluppata tutta questa vicenda: noi abbiamo avuto il sindaco di questa città e vicesindaco metropolitano che di questa faccenda se n’è infischiato per troppo lungo tempo. E non abbiamo mai avuto spiegazioni su questo argomento in maniera chiara e precisa».

  

Anche Francesco Toscano (Damascelli Sindaco) ha espresso disappunto per l’ultima nota del sindaco metropolitano sulla vicenda Fer.Live che testimonia il suo scarso interesse per la vicenda Fer.Live, che «rappresenta un rischio ecologico, sanitario e paesaggistico per la comunità bitontina».

 

Franco Scauro (Partito Socialista Italiano) ha auspicato che il consiglio di ieri «non si riveli la solita solfa di sedute monotematiche dove ce la siamo cantata e suonata», pur riconoscendo al professor Caputi Iambrenghi il merito di una «disamina illuminante perché consente di capire lo stato dell’arte del contenzioso tra Comune e Città metropolitana».   

«Bitonto ha già dato, sia sotto l’aspetto ambientale sia sotto l’aspetto della salute. Sono un medico e voglio ricordare il rischio di aumento di molte patologie legato alla presenza di una discarica. Non c’è correlazione specifica e diretta, ma un principio di precauzione deve guidare chi amministra i territori. È inaccettabile che un funzionario, peraltro senza competenze specifiche in materia ambientale, possa decidere le sorti di una comunità».  

Scauro ha concluso con la proposta di un consiglio monotematico in “casa” del sindaco Decaro, la Città metropolitana, in modo da assicurarsi la sua presenza e quella dei rappresentanti dei Comuni interessati e dei soggetti interessati.

 

Primo intervento dai banchi della maggioranza, quello di Nicola Acquafredda (Strada in Comune): «Non condivido l’affermazione “Bitonto ha già dato”, e non mi piace l’idea che la politica possa forzare un processo negli interessi di una collettività e a discapito di un’altra. Ma in questa storia i motivi del no sono di natura tecnica, sintetizzate nella eccellente relazione che il responsabile del Servizio Territorio, l’ingegner Di Lella, ha elaborato il 2 febbraio 2022». Dopo averne ripreso i passaggi più importanti, Acquafredda ha lanciato l’invito «a porci obiettivi comuni, perché gli interessi di questa città non devono essere identificati con nessun colore politico».

 

Da Rino Mangini (Strada in Comune) ha ricordato che in passato sono state realizzate altre discariche nel nostro territorio, di cui ancora paghiamo le conseguenze. E ha dichiarato: «O tutti innocenti, o tutti colpevoli. E se siamo tutti colpevoli, dobbiamo cercare di essere comunità fino in fondo. Le associazioni fanno un grande lavoro di sensibilizzazione ma non basta, perché i cittadini bitontini sono riottosi, sono sordi. I cittadini bitontini sono quelli che sporcano le campagne, centinaia di loro contribuiscono alla distruzione di questo territorio».

Ha insistito ancora sull’aspetto culturale della vicenda: «In attesa del giudizio – ha aggiunto – dobbiamo far sì che la nostra passione sia riversata in ciascun cittadino perché ancora la scorsa settimana leggevo clamorosamente che dei cittadini – saranno dieci ma rappresentano mille – erano convinti che a questo punto sarebbe meglio fare il buco della Fer.live, così buttiamo dentro la nostra immondizia. Evidentemente questi cittadini di Bitonto non hanno contezza dei pericoli non solo della Fer.Live ma di tutte le nefandezze contro la nostra città. Facciamo rumore come comunità, non accusandoci l’un l’altro».

È intervenuto nuovamente Domenico Damascelli per chiedere al professor Caputi Iambrenghi: «Leggo: la Via è stata prorogata, però in maniera condizionata. Il sito proposto dalla società Fer.Live è inattivo e resterà tale almeno fino a quando non interverrà la decisione del Consiglio di Stato. Ma le chiedo: la Via decade o non decade nel momento in cui ci sarà la sentenza del Consiglio di Stato?».

Poi ha ribadito l’aspetto politico della vicenda Fer.Live: «Io non voglio infierire, ma veramente ci provocate quando venite a dire che è un fatto solo di natura tecnica, perché se così fosse, l’ingegner Di Lella ha scritto dei pareri tecnicamente ineccepibili che sono stati puntualmente ignorati dalla Città metropolitana. Il Comune di Bitonto aveva un eletto nella Città metropolitana che svolgeva il ruolo di vicesindaco e che avrebbe dovuto vigilare. Se un mio funzionario prepara una relazione tecnica ineccepibile, non mi sento poi col sindaco metropolitano per chiedere attenzione da parte dei suoi uffici? Le responsabilità politiche ci sono, il caso è politico e va risolto anche da un punto di vista politico».

 

Alla domanda tecnica di Damascelli ha risposto il professor Caputi Iambrenghi: «Fer.Live vedeva che l’arco di validità dei cinque anni gli stava sfuggendo dalle mani, e allora fa questo ragionamento: è vero che non ho ottenuto l’autorizzazione perché il Tar mi ha dato torto, però io ho fatto l’appello, e se vinco l’appello, che me ne faccio se è già scaduta la Via? Senonché, dopo due settimane la Città metropolitana cambia parere dice di sì alla discarica, ma con proroga condizionata fino alla sentenza del Consiglio di Stato: se avrai ragione e il tuo progetto è valido; se invece perdi, la Via scade definitivamente. Una cosa paradossale, visto che la Via era stata rilasciata nel 2011 per un altro progetto. Era tutto da rifare. Operare senza valutazione ambientale è reato».   

 

In chiusura è intervenuto il sindaco Francesco Paolo Ricci per rimarcare l’utilità del consiglio monotematico sul caso Fer.Live: «Si sta condividendo questo percorso e l’appello a non dividerci credo sia stato pienamente colto. Faremmo un grandissimo favore a chi della Fer.Live anche oggi ci ha ascoltato, se ci dividessimo su questo tema. Dobbiamo proseguire come amministrazione tutta, insieme alle associazioni ambientaliste, alle parrocchie, alle scuole».

Poi ha aggiunto: «Una parte di questo consiglio vede le responsabilità politiche di questa vicenda nella Città metropolitana, ma il nostro nemico non è Antonio Decaro, il nostro nemico si chiama Fer.Live. Dopo la seconda nota del sindaco Decaro, io difensore dell’ente Città metropolitana avrei dei dubbi a proseguire nell’azione contro il Comune di Bitonto. La nota ultima del sindaco metropolitano è chiara ed è stata prodotta dinanzi al Tar. I difensori di quell’ente non possono scrivere esattamente il contrario. Ed è sicuramente su questo che, con gli uffici e con il professor Caputi Iambrenghi, metteremo in atto tutte le azioni necessarie a tutela dei nostri diritti e delle nostre ragioni».

 

mercoledì 18 Gennaio 2023

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Giuseppi
Giuseppi
1 anno fa

Nemico fer.live.
E’ una esagerazione che richiama il comportamento del sindaco di Melendugno per il tap. Diceva inesattezze sull’ambiente smentite a 360 dai fatti.
Quindi attenzione a individuare il nemico di turno. Ragioniamo e non esaltiamo l’effetto cimby.
I rifiuti nostri dove li dobbiamo andare a mettere?
Nel territorio altrui….?
Ebbene rispondete a questa domanda egregi consiglieri che vi siete ritrovati tutti d’accordo a scaricare su altri i nostri problemi.
Quando avete una risposta riunitevi e decidete.
Maggioranza e opposizione siate seri e soprattutto realisti

Michele pugliese
Michele pugliese
1 anno fa

Tutti uniti solo contro la delinquenza nel centro storico, dove tutte le nostre forze dell’ordine sono completamente assenti , altroché la forlivese, e nulla finora ha fatto l’amministratore, complimenti al neo sindaco!

Michele pugliese
Michele pugliese
1 anno fa

Ferlive