A Palazzo Gentile

Ancora Fer.Live, ieri a Bitonto il convegno per il no alla discarica

Marco Lovero
Convegno Fer.Live a Bitonto
Convegno Fer.Live a Bitonto ©BitontoLive.it
Organizzato dalle associazioni bitontine Ambiente È Vita, Fare Verde Bitonto, Italia Nostra, Vogliamo Bitonto Pulita, 2hands Bitonto e Inachis
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Si continua a parlare della Fer.Live, la nuova discarica che si vorrebbe realizzare nell’agro bitontino.

Le associazioni bitontine Ambiente È Vita, Fare Verde Bitonto, Italia Nostra, Vogliamo Bitonto Pulita, 2hands Bitonto e Inachis persistono nella loro campagna di sensibilizzazione dei cittadini con il convegno “Fer.Live, la parola agli esperti” svoltosi ieri a Palazzo Gentile.

L’evento, moderato dalla giornalista Viviana Minervini, aveva come obiettivo rafforzare le motivazioni del no alla discarica nella cava di Contrada Colaianni attraverso l’analisi di esperti che hanno evidenziato criticità e ripercussioni sull’ambiente e sulla salute.

Proprio sui rischi che una discarica può causare al nostro organismo l’oncologa pediatrica Teresa Perrillo ha sottolineato l’importanza dell’ambiente sulla nostra salute e su quella dei più piccoli: «Ogni anno in Italia si ammalano circa 8000 bambini e in Puglia ogni anno abbiamo 120 nuove diagnosi di tumore in età pediatrica. È importante parlare di questo perché per i bambini non esistono programmi di screening come per gli adulti, le alterazioni genetiche delle cellule neoplastiche spesso avvengono in epoca prenatale a causa dell’esposizione a fattori ambientali dei genitori. Buona parte della popolazione mondiale che vive in aree inquinate, specialmente da polveri sottili, che superano i livelli ottimali della OMS si ammala maggiormente di tumore. Bisogna ricordare che le neoplasie pediatriche rappresentano nei bambini la seconda causa di morte e il costo per un ricovero è doppio, data la presenza di un accompagnatore. La lettura epidemiologica e l’analisi delle cause è molto complessa».

Ad evidenziare i rischi ambientali che possono esserci per la realizzazione di una discarica è intervenuto il dottore forestale e agronomo Claudio Gravinese: «Uno dei motivi per cui viene detto che la discarica va fatta è l’assenza di specie agricole di interesse nell’area. In realtà l’intera area barese è coltivata da due specie con “Denominazione di Origine Protetta” la cui qualità si basa esclusivamente sull’ambiente in cui il prodotto nasce, cresce e si trasforma. La presenza di una discarica andrebbe certamente a influire, rischiando di perdere non solo il marchio Dop ma anche la possibilità di raccogliere quel prodotto a causa del rilascio di metano, mercurio e alluminio, causando l’acidificazione del terreno e avvelenando con metalli pesanti i frutti».

Presente al convegno anche il geologo Marco Carlucci: «Il quadro non è bello. Cercare di combattere l’emergenza rifiuti costruendo più discariche è una sconfitta, dobbiamo essere in grado di gestire i rifiuti in maniera efficiente. Se oggi si parla di economia circolare o di gestioni di rifiuti regionale significa che dobbiamo avere impianti per valorizzare i rifiuti. La discarica dovrebbe essere la parte finale, destinata solo alla parte non recuperabile».

A fornire un focus giuridico l’avvocato Rossella Chieffi: «Dal punto di vista giuridico la questione è molto complessa con anche ricorsi al tar e al Consiglio di Stato, concluso con la sentenza del 2018. In seguito, la società ha presentato un nuovo progetto seguito dalla conferenza di servizi in cui abbiamo potuto presentare importanti osservazioni. L’area di Contrada Colaianni è infatti soggetta a tutela: ha vincoli paesaggistici stringenti, si trova a 3km da Sovereto, è circondata da ulivi e da pozzi artesiani dai quali viene attinta l’acqua per coltivare molti ettari di terreno. Ci sono norme stringenti per aree come torrenti e lame in cui non può essere effettuato alcun intervento, più un limite, una “zona di rispetto” addizionale di 150 metri. Tutto ciò non è stato considerato e la conferenza di servizi si è conclusa con il parere contrario del comune di Bitonto e dalla nota del distretto. Dopo un ricorso al Tar il comune ha presentato e depositato pochi giorni fa i motivi aggiunti con una nuova richiesta di sospensione. Ritengo che nei primi dieci giorni di gennaio verrà fissata la nuova udienza in Camera di Consiglio dove potremmo far valere le nostre ragioni e i nostri interessi».

lunedì 12 Dicembre 2022

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