Ambiente e salute

Discarica Fer.Live, Casili: “Rivalutare l’autorizzazione concessa”

Sito discarica Fer.Live
L'ex cava individuata per la discarica Fer.Live
Il vicepresidente del Consiglio regionale evidenzia tutti i vincoli che contrastano con la realizzazione nell’ex cava in località Colaianni
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“Siamo al fianco dei cittadini, dei comitati e del Comune di Bitonto che si stanno battendo per il No alla realizzazione della discarica proposta dalla società Fer.Live. Già nella scorsa legislatura abbiamo interessato gli uffici regionali con una interrogazione, ora continuiamo a ribadire le nostre preoccupazioni rispetto alla localizzazione dell’impianto che rischia di mettere in pericolo la falda e di compromettere la stabilità idrogeologica della zona oltre che l’attività agricola”. È quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili, rispetto all’AIA rilasciata dalla Città Metropolitana di Bari alla società Fer.Live per la realizzazione di un bacino di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi nel territorio di Bitonto in località Colaianni.

“Il progetto – prosegue Casili – prevede l’utilizzo di una cava dismessa per il deposito di rifiuti speciali non pericolosi. La zona individuata rappresenta un’area di rilevante valore paesaggistico ed agricolo da tutelare e con particolari condizioni morfologiche, geologiche, idrogeologiche e sismiche da considerare, garantendo il rispetto di quanto previsto dalle disposizioni specifiche di natura vincolistica. Il territorio del comune di Bitonto risulta, inoltre, già gravato dal punto di vista ambientale a causa della presenza di altri impianti inquinanti. Per queste ragioni, andrebbe attentamente rivalutata l’autorizzazione concessa, soprattutto alla luce del parere espresso dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale che ha evidenziato che, nelle condizioni attuali, l’intervento proposto non è conforme al Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) vigente, relativamente al sito scelto. La Misura del PGRA, ai fini della mitigazione del rischio idraulico che interessa varie infrastrutture di trasporto di prioritaria rilevanza nel territorio comunale di Bari, individuava già dal 2015 la cava in cui dovrebbe sorgere la discarica come vasca di laminazione delle piene della vicina Lama Balice. Questo aspetto non va assolutamente sottovalutato”.

“Ho sempre sostenuto – sottolinea il vicepresidente del Consiglio regionale – l’importanza di recuperare le cave dismesse allo scopo di farne dei bio laghi dove far confluire le acque reflue depurate e quelle piovane che oggi purtroppo continuiamo a sprecare. È questa una proposta più sostenibile che potrebbe essere presa in considerazione anche per la cava di località Colaianni, valutandone la fattibilità, per favorire il riutilizzo di un bene prezioso e limitato come l’acqua, in un territorio come il nostro, a rischio desertificazione. Le rocce calcaree presenti nel sottosuolo della cava hanno un’elevata permeabilità che consente alle acque di precipitazione di infiltrarsi in profondità e di raggiungere la falda acquifera. È, quindi, evidente come sia alto il rischio che il materiale inquinante, trascinato dalle piogge, possa raggiungere la falda acquifera e, quindi, i pozzi artesiani presenti nell’area con il rischio di renderli inservibili con danni evidenti per l’attività agricola. Numerosi sono i vincoli che interessano l’area in esame: relativamente al PAI la zona è posta nelle vicinanze di un reticolo idrografico, in particolare i primi 50 metri della cava dal lato ovest non potrebbero essere interessati da alcun tipo di attività perché ricadono nella fascia di rispetto di 150 metri dal reticolo; rispetto al PPTR si evince la presenza di due vincoli – Lame e Gravine (Lama Balice) e Fiumi e Torrenti e Acque Pubbliche (torrente Marisabella) – le cui prescrizioni e indicazioni di salvaguardia contrastano con la realizzazione di un impianto di smaltimento rifiuti. Inoltre, per tali vincoli i criteri di localizzazione vigenti definiti dal Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali indicano un criterio escludente per gli impianti di discarica. Tutti questi vincoli, insieme al parere dell’Autorità di Bacino, costituiscono ostacoli oggettivi alla realizzazione dell’impianto”.

 

giovedì 1 Dicembre 2022

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