La nota

“Ancora e sempre no Fer.live”: il dissenso del Partito democratico

Sito discarica Fer.Live
Sito per la discarica Fer.live © Vito D'Alessandro
I dem si oppongono alla decisione della Città metropolitana: "Nessuno può venire a dettare legge in casa nostra, il consiglio comunale è sovrano"
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Arriva anche la presa di posizione del Partito democratico sulla vicenda della discarica Fer.Live.

“Dopo aver appreso con somma delusione del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale da parte degli uffici della Città metropolitana a favore dell’impianto di Fer.live in contrada Colajanni nelle campagne di Bitonto, intendiamo rassegnare le seguenti dichiarazioni”, scrivono dalla pescara.

“Il nostro indirizzo politico su questa faccenda non è mai stato in discussione, tant’è che in ogni occasione lo abbiamo ribadito: la discarica non si può fare né ora né mai. Bitonto sta ancora aspettando la bonifica dell’ex discarica di Ecoambiente in contrada Torre d’Agera. Ci interessa se mai seguire questo tortuoso processo di ristoro ambientale, in cui non vorremmo essere lasciati soli.

Ci interessa fino ad un certo punto del pronunciamento degli uffici. Agli uffici non possiamo certo delegare le decisioni in materie così strategiche come quelle dello sviluppo e della valorizzazione del territorio. E per la via Appia Traiana, su cui si è innestata la Francigena, i nostri piani sono quelli di integrare il turismo culturale con quello gastronomico dell’olio, attraversando lentamente e dolcemente con piste ciclabili e ciclopedonali millenari tracciati storici, lasciando proseguire con i ritmi della natura, l’olivicoltura, orgoglio della nostra terra. La zona è allo stato attuale caratterizzata da una distesa di ulivi, guarda caso interrotta da qualche obbrobrio, come la cava che si vuole riempire di rifiuti, che la politica dovrebbe cercare di cancellare, non di peggiorare.

I funzionari non sono eletti dai cittadini, noi sì. Non camminano per le strade di Bitonto, noi sì. Non prendono decisioni, ma eseguono indirizzi alla luce di leggi e regolamenti.

Ma è bene che tutti si ricordino di una cosa: nessuno, e diciamo nessuno, può venire a dettare legge a casa nostra. Il consiglio comunale, che è sovrano a Bitonto, ha rigettato l’ipotesi della discarica a Bitonto. Non ci pare che altri politici abbiano espresso a qualsiasi livello volontà differenti. Se così fosse, venissero in consiglio comunale a spiegarcele. Non vorranno farci credere che a Bitonto, in Provincia di Bari, in Regione Puglia comandano i funzionari. Perché sarebbe l’ennesima dichiarazione di fallimento della politica. “Che cosa li votiamo a fare? Per cosa profumatamente li paghiamo?” Ci dicono spesso gli elettori nelle diverse tornate. Non avranno mica ragione i qualunquisti o gli astenuti!

Allora, se vogliamo ridare dignità alla politica, riconquistiamo noi per primi la nostra dignità e andiamoci a riprendere la sovranità sul nostro territorio. Daremo battaglia in ogni luogo contro la discarica Fer.live, non la spunteranno mai. Sarà la sede del Tar, sarà la sede dei sit-in, sarà quel che ci inventeremo, ma vinceremo noi, stavolta. Il Circolo PD di Bitonto invita tutti i cittadini di Bitonto a manifestare la propria contrarietà contro questo ecomostro, attraverso la partecipazione alle iniziative pubbliche, ma anche e solo parlandone, informando, gettando luce su questa vicenda opaca. Alle associazioni e ai partiti rivolgiamo l’invito di trasformare le proprie sedi in comitati anti Fer.live, per combattere a tutti i livelli la battaglia per l’autodeterminazione delle città e delle comunità locali”.

venerdì 11 Novembre 2022

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giuseppi
giuseppi
1 anno fa

Con il decreto anti-rave (e antitutto come hanno spiegato illustri giuristi) il governo ha posto le basi per dolci lotte.
Ma come ha detto il ministro Cirianni, la gente per bene non deve temere questa ennesima penalizzazione delle vicende umane.
Cirianni, comunque, deve spiegarci, appena possibile, che cosa intende per “”gente per bene”” (che non significhi gente piegata in avanti!!!).
Speriamo che qualche fratello d’italia nostrano ce lo spieghi…anzi lo spieghi ai bitontini e alla nazione come ormai si deve dire per stato, paese, repubblica…(una bella ammucchiata di cose diverse!!!!).
La solita semplificazione di cose complesse che portano alla figuraccia che stiamo facendo con la Francia.
Scusate l’allargamento, necessario perché “””è finita la pacchia…della repubblica delle banane”” come ha detto la Presidente.