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186 anni dalla morte di san Nunzio Sulprizio, celebrazioni in Basilica

La Redazione
Il gruppo marmoreo che ritrae san Nunzio Sulprizio e il colonnello Felice Wochinger
ll santo artigiano è scolpito nel gruppo marmoreo che fu commissionato dal vescovo Marena nel 1973
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“Dall’incudine all’altare”, è stato giustamente detto del giovane operaio Nunzio Sulprizio (Pescara, 13 aprile 1817 – Napoli, 5 maggio 1836). Oggi, 5 maggio, giorno della sua nascita al cielo, ricorre nel calendario liturgico cattolico la memoria di san Sulprizio.

Il vescovo monsignor Aurelio Marena, che fu postulatore della causa di beatificazione di Sulprizio, volle favorirne il culto nella diocesi di Bitonto con l’installazione di un pregevole gruppo marmoreo a lui dedicato nella Basilica dei Santi Medici.

Papa Pio IX lo dichiarò eroico nelle sue virtù, quindi venerabile, il 9 luglio del 1859. Fu beatificato alla presenza di tutti i vescovi del mondo riuniti nel Concilio Vaticano II da Papa Paolo VI il primo dicembre 1963 e fu canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018.

Già nel 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco, il parroco rettore della basilica, don Vito Piccinonna, decise di abbellire la cappella del beato Nunzio Sulprizio, molto cara ai bitontini, eliminando la vecchia ringhiera bassa in alluminio dorato, illuminandola con faretti e arricchendola con addobbi floreali.  

Oggi, per onorare la ricorrenza liturgica, don Vito ha voluto che fosse collocata nella cappella dedicata a san Nunzio Sulprizio una lampada ad olio in terracotta con due stoppini accesi profumati. Verranno inoltre celebrate le sante Messe come segno di devozione e ringraziamento al santo degli operai e dei giovani.

Nel volume “Il carisma del vescovo monsignor Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, curato dal professor Giuseppe Cannito presidente emerito dell’arciconfraternita Immacolata Concezione, patrona di Bitonto, vengono riportate notizie storiche sul gruppo marmoreo raffigurante il giovane operaio Nunzio Sulprizio con il colonnello Felice Wochinger. La scultura è collocata nella fiancata laterale est della basilica, vicino alla porta d’ingresso.

Il gruppo marmoreo, di mirabile finezza, fu commissionato nel 1973 dal vescovo Marena ed è opera dello scultore Mario Colonna di Bari. I lavori edili furono affidati alla ditta Edil Muzio Domenico. Si nota in piedi il giovane operaio in mistico colloquio con Dio, accanto ad un’incudine. In basso poggia sul piedistallo un martello. Inginocchiato di fronte all’operaio, in atteggiamento di preghiera, c’è il colonnello Felice Wochinger suo protettore, che dagli Ospedali degli Incurabili di Napoli negli ultimi anni di vita lo accolse in casa sua e lo trattò come un figlio. Dai loro volti traspare la gioia che si prova nel compimento del proprio dovere, espressione della volontà divina e mezzo di santificazione.

Il gruppo marmoreo induce a contemplare un capolavoro d’arte cristiana e vuole indicare a livello etico e morale di aiutare, curare e assistere gli ammalati, in linea con il conetnuto della Gaudium et Spes (Ogni uomo dovrà rendere conto a Dio per tutto quello che avrà fatto di bene o di male verso il prossimo”).

La città di Bitonto vanta di possedere nella Basilica dei Santi Medici questa scultura pregevole che, impreziosita dalla lucentezza dei marmi di granito di colore rosso imperiale con tratti rosa alla sua base, rende onore al giovane santo artigiano morto appena 19enne a Napoli a causa di una grave patologia ossea. È ricordato per la sua affermazione più ricorrente – “Tutto il bene viene da Dio” – che lo accomuna ai Santi Medici nella celeberrima preghiera taumaturgica greco bizantina del rito dell’incubatio.

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giovedì 5 Maggio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:36)

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