Whatsapp

Strage di Capaci, l’omaggio poetico di una concittadina

La Redazione
La strage di Capaci
Ventisette anni fa morivano in un attentato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta
scrivi un commento 22

A 27 anni dalla Strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, pubblichiamo il contributo di una nostra concittadina, che ha voluto lasciare, secondo le sue parole, “un umile, semplice omaggio ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli uomini della scorta”.

OMERTÀ

«Il silenzio: complice criminale, si nutre di ricatti e subdole promesse.

Serpeggia nella macchina istituzionale,

alimentando facili guadagni di chi lusinghe tesse.

“Lo Stato al servizio del cittadino”: lo slogan che offende l’intelligenza.

Dei diritti il primo assassino,

meritevole di condanna senza clemenza.

E, viceversa, UOMINI con le palle, ligi al dovere, al servizio di un sistema corrotto.

Nel sacrificio degli affetti, fino alle ultime sere,

intercettando le prove per sventare il complotto.

Prevale la legge del più forte su chi, con fermezza, ha creduto nel suo ruolo.

Il processo davanti alla Corte,

dietro l’angolo il pieno di tritolo.

Tra le parole e i fatti c’è un abisso e la coerenza del coraggio è testimone.

Nell’aula del tribunale è appeso un Crocifisso:

la VOLONTÀ che traduce l’AZIONE».

(Vita Marchionna)

sabato 25 Maggio 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 17:49)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana