Brio, equipe, musica pop, aria tra noir e dramma nel dramma (movimento nel movimento, teatro nel teatro). Si direbbe, la compagnia nella compagnia. Storia nella storia e verità nella verità della rappresentazione scenica, così sorella della vita.
Piergiorgio Meola, ancora una volta, ne ha combinata una delle sue. Meola e i suoi, mettiamo subito le cose in chiaro. Equipe, si diceva. Coro e assoluta realtà d’insieme. Lo capisci scrutando questi meravigliosi ragazzi durante le prove, nel bel mezzo ancora dell’ansia dell’inespresso. Amici, sguardi e complicità, della voglia di squadernare le proprie capacità il gran desiderio. E poi c’è lui, Piergiorgio, armonioso direttore d’orchestra. Ecco “The Diva. Oltre il successo”, a cura di Okiko The Drama Company, in scena al Traetta qualche giorno fa, venerdì 14.
È la storia di amori e gelosie, tormenti e rancori, personalità sofferenti e maschere di franta potenza sotto cui celare le proprie meschine bassezze e le incapacitanti insicurezze. I personaggi, tra l’altro, sembravano talvolta perfettamente attagliati alla vita dell’attore scelto per sintetizzare emozioni e storie. Teatro che carica una caratterizzazione che già distingue l’interprete nella vera esistenza. La trama, inoltre, procede bene, in maniera lineare. Lo spettatore non vive tortuosi meandri e non si perde. Chiaro il plot, brillanti i dialoghi. È narrata l’avventura di una compagnia teatrale: prima, durante e subito dopo la scena, con perfetta definizione delle qualità umane di ciascuno degli attori protagonisti.
E le musiche? Quel pop giusto che aiuta a suscitare l’atmosfera del brillante, quel suggestivo che crea un registro di contaminazione tra le arti. Musica, teatro, danza. Quest’ultima, in particolare, vera e propria fissa di Meola.
Bravissimi tutti, alcune delle presenze classiche dei lavori del team persino in vistosa crescita. Si pensi in primis a Rosa Masellis. Ecco poi Giuseppe Visaggi, Ines Froio, Angela Lisi, Angela Ubaldino, Giulia Rucci, Luigi Bianco.
Stefania Sannicandro, oltre a recitare, ha curato anche la grafica di biglietti e locandine, Silvia Rucci le scenografie mentre Teresa La Tegola e Michele D’Amore sono stati collaboratori di scena. I costumi sono stati realizzati grazie alla collaborazione di Saverio Maggio e Marina Mundo. Acconciature a cura dello staff “Idee per la Testa”.
Tutti si sono dimostrati padroni della scena, scatenando aperte approvazioni nel partecipato pubblico. E poi, ancora una volta, colpisce la sensibilità di Meola, straordinario nell’ideare tracciati e intrecci di vicende alla fine afferenti alla stretta natura dell’individuo, ai nostri tic. Momenti raccontati con acuta attenzione dalla mente vivida di un autore capace di affrescare con leggerezza piccole e però verissime schegge di umanità. L’umanità dell’attore stesso, prima e al di là di ogni riflettore.
Che dire! Osservazioni inappuntabili che io approvo totalmente.