Mille emzioni in gara3 per i bitontini, che vedono sfumare la permanenza in serie C dopo due ore e mezza di partita. Sarebbe bastato un ultimo sforzo ai JustBoys per riuscire a strappare la permanenza in C nella gara da dentro fuori in Salento. Una gara non proibitiva, dalle forti motiviazioni e da vincere assolutamente. Bus da cinquanta posti pieno di tifosi carichi e adrenalitici, giusti per poter affrontare al massimo trasferte del genere.
Il bellissimo Palazzetto di Lecce sembrava a tratti il PalaRutigliano. Nei dintorni riecheggiavano solo cori e battiti di mani per i giocatori bitontini. Una cornice che delinea il vero spirito di questa squadra.
La partita
Copione molto semplice: totale equilibrio per quasi tutti i cinque set. Da recriminare alcune decisioni arbitrali che hanno sfavorito la squadra ospite nel secondo e terzo set, direzionando il punteggio alla squadra di casa.
26-24, 25-22, 27-25, 20-25,15-10 i parziali di un match dalle emozioni altalenanti. Formazione tipo con la riconferma di Sasanelli opposto, Altamura in cabina di regia, capitan Loiodice e Pasculli centrali, D’agostino e Caldarola laterali e Giangregorio libero. Primo e secondo set sostanzialmente simili. Si è combattuto punto su punto: ad ogni attacco ne seguiva un altro e la stanchezza non sembrava pesare. 1 a 1 e partita sempre più complicata. Il terzo set inizia subito in vantaggio per i bitontini, che dimostrano tenacia e abilità in attacco soprattutto con Loiodice che non sbaglia un colpo.
Sul 19-23, un Lecce temerario decide di fare sul serio e inizia a rimontare. Buono l’impatto di Delmedico che entra al posto di Caldarola fisicamente non al massimo. Ancora un set combattuto, che vede nel finale premiare i padroni di casa con non poche polemiche per un paio di decisioni arbitrali molto discutibili.
Il quarto set è un monologo bitontino. Mai in difficoltà e con Altamura super a smistare per l’esperienza di Sasanelli e la reattività di D’agostino. 25-20 e pareggio. Ci si gioca una stagione in 15 punti.
Ci si aspetta una reazione leccese e così è. Partenza lenta per i JustBoys che subiscono l’euforia dei giallorossi. Nulla può Giangreorio, autore anche questa volta di una prova maiusocola, sugli attacchi degli abili attaccanti leccesi, spine nel fianco della retroguardia in divisa blu. Set a senso unico e festa per i padroni di casa che si aggiudicano la partita 15-10.
Risultato
200 chilometri e uscire per un pugno di punti fa male. Ciò che rimane è l’impegno e l’onore di giocatori e tifosi che è rimasto fino alla fine. Ora si prospetta un nuovo inizio, a meno di clamorosi ripescaggi, in serie D. La delusione è tanta, ma gli alibi per questa stagione sfortunata sono tantissimi e li conosciamo tutti.
L’importante è che rimanga ben saldo l’affetto per questa storica società che ogni anno compie sacrifici e dà l’opportunità a tanti di potersi affacciare a questo sport.
Lettera di un'anonima tifosa
Vi lasciamo con una lettera di una tifosa speciale, che della pallavolo ha saputo apprezzare i valori più indissolubili: onestà, cuore e affetto.
“Più o meno è da due anni che "vivo" la Volley Bitonto. Prima di soppiatto, quasi con soggezione… poi, per mia indole, mi ci sono fiondata come in un viaggio di non ritorno! Un'esperienza per me, semplice spettatrice, che davvero non so spiegare con poche parole. Dai ragazzini e ragazzine passando alle girls, dal presidente ai dirigenti… una famiglia.. un abbraccio che sa di calore!
È come una famiglia che si riunisce a Natale e gioca a tombola, lo stesso affetto…
Sta lo zio che ha sempre la battuta pronta e il "vaffa" burbero facile, però se becchi il suo "vaffa" gli stai simpatico, un altro zio che, malgrado l'età, si alza dalla sedia e da galantuomo di altri tempi offre di cederti il posto, un altro che racconta aneddoti di gioventù, in bitontino stretto, ma tu lo ascolti con le lacrime agli occhi perchè la risata non ha dialetto ed è universale!
Tifose… donne agguerrite e combattive, una curva sud di ultras che farebbe invidia anche allo stadio San Paolo t'insegna cori e cantando ti da amicizia!
Ci sono tanti piccoli e grandi figuranti, che poi figuranti non sono perché ognuno è stato un tassello importante del mosaico…
E poi, poi ci sono LORO…
La squadra maschile che ho vissuto più delle altre situazioni di questo folkroristico presepe!
Ho imparato a voler bene ad ognuno di loro, dal più taciturno al più "rompiballe", li ho osservati nel gioco e fuori dal gioco… Uno mangiucchia di continuo le mani, ma la mano te la tende appena ne hai bisogno. Ad un altro a fine partita, se va male, gli si gonfiano gli occhi che neanche un destro in faccia ti ridurrebbe così… Con uno ho scambiato parola dopo quasi un anno… taciturno ma un ragazzo perbene, un onore per me!
C'è chi gioca e giocando t'insegna vita…
C'è chi ha dato affetto incondizionato e, anche se non a parole o gesti, con i FATTI ha dimostrato tutta la sua bontà
C'è chi vedevi da fuori giocare e rimanevi impressionata, e capivi che a volte si nasce giocatori… è dono!
C'è chi si dispera per un panino caduto a terra e in campo urla dentro senza farsi sentire…
C'è chi si allena poco ma vorrebbe sempre…
C'è chi nel caos di alcuni momenti ti propone una micro Sd ad un euro…
C'è chi urla con il suo vocione forte e può intimorire… ma il suo sorriso biondo ti dice che è morbido dentro!
C'è chi teatralizza ogni racconto e, quando lo fa, ti porta con sé e lo vivi dall'interno il suo racconto…
Una squadra, una società, una famiglia. Anche se capita un battibecco sai che si risolverà, anzi si deve risolvere, perché in famiglia è così!
Un giorno, all'improvviso, m'innamorai di te… Il cuore mi batteva, ora so il perché! Un'esperienza che resterà nel mio cuore, anche se seduta sui gradoni.
Tanto, forse troppo mi mancherete….
Tanto, forse troppo mi mancheranno quei gradoni!
Con affetto,
Anonima poco bitontina".