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Tempi d’oro per la Dynamyk. Intervista a capitan Minerva

Luciana Neglia
Capitan Minerva
«E' nata come sfida»
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La Dynamyk Palo del Colle continua a mietere successi. Ultimo brillante traguardo, quello della 12esima tappa del Corripuglia 2014 che si è tenuta a Bitonto domenica scorsa. Ma molte altre sono state le linee di arrivo varcate dagli atleti palesi in questi mesi d’oro per la società sportiva, nata solo a gennaio scorso. Vittorie e podii che abbiamo voluto commentare con Francesco Minerva, cofondatore della squadra insieme al mister Vincenzo Trentadue, e campione italiano 2014 di Mezza Maratona. 

Capitano, ancora un traguardo della Dynamyk anche alla StraBitonto: oltre 40 atleti schierati e ben 4 tra i primi vincitori.

«Tanti risultati, sì. L’esperienza che stiamo vivendo quest’anno è unica perché il team ci sta dando molte soddisfazioni: tutti gli atleti che stiamo schierando ogni domenica ce la stanno mettendo tutta e si impegnano al massimo per migliorare la loro prestazione».

La Dynamyk sta portando sul podio il nome di Palo. Com’è nata l'idea di dar vita a questa società sportiva?

«Il 1° gennaio 2014 è nata questa sfida: ci dicevano che non saremmo stati in grado di dar vita ad un’altra squadra a Palo, e invece io, Vincenzo Trentadue e Gino Saccente abbiamo fondato la Dynamyk, composta da 60 atleti e “in tournèe” in tutta l’Italia».

Quali altri podi hanno raggiunto gli atleti palesi e quali sono stati i maggiori successi di squadra?

«Importanti risultati di squadra sono stati l’ottavo posto ad Avellino ai campionati italiani di cross, al quale io sono arrivato terzo in individuale; mentre il più prestigioso è stato ad aprile, alla Mezza Maratona in Sardegna, dove ci siamo piazzati quinti come squadra e dove io ho vinto il titolo italiano all’individuale».

Guardando al futuro, prossimi progetti?

«Ci stiamo impegnando per inserire anche a Palo una tappa del Corripuglia 2015, auspicando di riuscire a portare qui oltre 1500 atleti e di riuscire a dare una svolta a livello sportivo al nostro paese, che è leggermente fermo sul piano sportivo e delle strutture. Grazie a questi importanti risultati ci auguriamo di attirare un po’ l’attenzione degli addetti e degli sponsor, nel tentativo di riuscire nel nostro intento. L’obiettivo di squadra, invece, è quello di vincere il campionato italiano di Mezza Maratona».

Da chi è composto il team della Dynamyk?

«Da me, che sono il capitano della squadra. Poi ci sono Vincenzo Trentadue, cofondatore della squadra e Gino Saccente, l’esperto rinominato “il presidente”, che si occupa dell’organizzazione delle trasferte e della relazione con gli atleti. Il vero presidente invece è Nuccio Sanislao, che è stato il primo ad aver creduto nel nostro progetto».

Lei quest’anno si è laureato campione italiano di Mezza Maratona. Una bella soddisfazione..

«L’emozione è stata forte. Questo titolo è stato il terzo vinto nella mia carriera sportiva conquistato con sacrifici all’età di 36 anni. Mi sono allenato bene anche grazie al mio gruppo e scongiurando gli infortuni, ho portato a casa questa vittoria che per me è importante. Prima di questo risultato sono stato vincitore di 4 edizioni della Bari Maratona con un record personale di 2 ore e 17 minuti ancora imbattuto a Bari. Ho vinto la maratona di Latina, ho due titoli italiani con un record italiano su pista…».

Qual è la sua specialità?

«Ormai maratona e mezza maratona».

Quali sono gli elementi per raggiungere ottimi risultati?

«Sacrifici, passione e impegno negli allenamenti. Di particolare rilevanza è anche il supporto della famiglia. Io ho avuto la fortuna di avere una moglie e dei familiari che hanno sempre creduto in me. La carriera sportiva richiede anche alcuni piccoli sacrifici che però ripagano in soddisfazioni. Non solo gambe, ma anche testa per arrivare al traguardo».

Sacrifici e passione, appunto. Da quando pratica questo sport?

«Dall’età di dieci anni. Tutto ha avuto inizio da un progetto scuola di atletica grazie al quale ho scoperto l’amore per questo sport».

Chi ha scoperto il suo talento?

«Il mio primo allenatore, Giovanni Zaccheo della Fiamma Olimpia di Palo. Poi però le nostre squadre si sono divise e da 5-6 anni mi alleno da solo».

Cosa prova quando ha le gambe tese e i piedi ben saldi prima della partenza?

«Nonostante l’emozione, cerco di mantenere la concentrazione e di gestire la tensione. Prima di ogni partenza rivolgo una preghiera a Padre Pio, di cui porto una figurina sempre in tasca».

Sensazione al traguardo, invece?

«La folla che ti applaude, la soddisfazione dei tuoi figli e di tua moglie, rivedi tutti i momenti di sacrifici. Belle emozioni, forti, ogni volta».

mercoledì 3 Settembre 2014

(modifica il 29 Giugno 2022, 7:00)

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