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“Cronisti in rosa”, l’articolo di Nicolangelo Biscardi

La Redazione
Un sogno di colore rosa, ricordi e speranze per una giornata di grande festa
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È vero, detta così, l’allusione ad un sogno incarnato da una splendida dama, esponente del gentil sesso, pare evidente.
rnMa qui si tratta di un rosa diverso, un rosa denso e intriso, nella sua più pura essenza, di storia, leggenda, gloria.
rnUn rosa che colora e regala gioie, emozioni, passioni. Un rosa che adorna e invade con tutto il suo splendore il nostro bel Paese nel mese di Maggio.
rnUn rosa che ha vestito uomini, campioni, gregari, gente che ha pedalato, con sudore e sacrificio, portando e prestando borracce, verso una nuova pagina di vita, di storia appunto.
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È il rosa del Giro d’Italia, è il rosa della “rosa” per eccellenza, La Gazzetta dello Sport, organizzatrice di questo evento.
rnÈ il rosa che chi come me, appassionato di ciclismo, ha sempre sognato di vedere e vivere dal vivo almeno un giorno nella sua vita, dopo esser cresciuto nell’era del pirata Pantani, piccolo uomo capace di imprese memorabili, o nel “cannibalismo tutto francese” di Armstrong.
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rnÈ un rosa che non è sbiadito dinanzi alle mortificanti vicende di doping che hanno macchiato, e ahimè lo fanno ancora oggi, questo meraviglioso sport. È un rosa che non si è spento quando in una gelida serata di Febbraio di qualche anno fa arriva agghiacciante la notizia della morte del piccolo uomo capace di imprese memorabili, quel pirata Pantani capace di farmi avvicinare al ciclismo e di farmi amare questo sport con tutta la mia passione.
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rnGli anni passano, si cresce, ma i sogni restano. E mai ho dimenticato quel sogno conservato lì in fondo ad un cassetto: vivere un giorno in rosa. Gli impegni, lo studio hanno sempre rimandato questa speranza, ma qualcosa è successo, perché, inaspettato, oggi quel sogno è venuto da me, quel rosa sfreccerà nelle strade della mia città, quel rosa inebrierà la mia Bitonto per un giorno di gloria, di storie epiche di ciclisti, uomini prima che sportivi.
rnÈ da dicembre ormai che conto i giorni che mi separano ad esaudire il mio sogno, ed ora, ad una settimana dal traguardo mai così tanto desiderato, eccomi qui, felice ed entusiasta con gli occhi di un bambino ancora incredulo, a parlare del mio Giro, del mio rosa.
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rn18 maggio 2010, il mondo guarderà alla mia Bitonto, sede di arrivo della decima tappa del Giro d’Italia. C’è solo da gonfiarsi il petto in tale circostanza ed essere fieri e orgogliosi di essere bitontini. Per un giorno, la nostra città sarà la patria di campioni, fuoriclasse o semplici gregari che arriveranno qui da noi dopo aver percorso già centinaia e centinaia di chilometri, partendo addirittura dalla lontana Amsterdam. Bene, e su questo che vorrei soffermarmi un attimo. Creare solo per un momento un legame, un ponte ideale che colleghi e unisca Amsterdam alla nostra Bitonto.
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rnIl Giro d’Italia si sa è una vetrina sportiva di notevole prestigio, ma spero possa lasciare qualcosa in più di ricordi in termini prettamente economici e turistici. Bitonto deve acquisire dall’arrivo del Giro d’Italia quella cultura sportiva, che oggi manca qui da noi, e quella propensione al lavoro e al sacrificio di uomini di fatica come i ciclisti, pronti a dure salite, pronti ad accettare la più pesanti sconfitte, pronti a rialzarsi nonostante qualsiasi caduta.
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rnE in più, deve imparare una lezione importante, proprio guardando a laddove il Giro partirà, Amsterdam. Bitonto deve cambiare mentalità e abitudini, deve pedalare, abbandonare l’auto e copiare il modello della capitale olandese, nonché nota anche come capitale mondiale della bicicletta, ove se ne contano circa 2 milioni.
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rnForse resterà un sogno, ma la speranza resta e non morirà mai, così come non è morta quella speranza riposta in fondo ad un cassetto e che tra soli 10 giorni tirerò fuori. Bitonto deve sfruttare l’onda rosa del Giro d’Italia per diventare una città più vivibile, più accogliente, più aperta a chi quel giorno e da quel giorno verrà a farci visita, una città, dunque, dove il ricordo del Giro non deve essere limitato ai giorni della marea rosa, ma deve restare vivo in ognuno di noi, per sempre, all’infinito.

lunedì 10 Maggio 2010

(modifica il 29 Giugno 2022, 15:45)

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enne
enne
13 anni fa

COMPLIMENTI PRESIDèèè!!! Come già detto in passato, ti vogliamo a Studio Sport!!!

COSP
COSP
13 anni fa

Il legame e il ponte tra Amsterdam e Bitonto per certi versi c’è sempre stato!!