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Lo Spillo di Marino Pagano/Bitonto calcio, si brancola nel buio

Marino Pagano
Il football prossimo a sparire in città?
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Bitonto e le occasioni perdute.
rnL’argomento stavolta è sportivo. Calcistico.
rnSì, l’US. Bitonto e le paure di fine, di crollo definitivo del calcio in città.
rn
rnCi risiamo, dunque. Punto e a capo. Non ci sono soldi.
rnCome ogni anno, anzi ora anche prima.
rnSe di solito i problemi economici venivan fuori nel periodo estivo, ecco che ora s’addensano nubi già durante il campionato in corso.
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rnUn torneo che, seppur tra mille difficoltà, la squadra stava affrontando con risultati egregi, anche al di là delle disponibilità.
rnStupiva la grinta della squadra.
rnDei suoi uomini e del suo mister, Massimo Pizzulli.
rn
rnFino a quando, poi, arrivò il patatrac.
rnChe riassumiamo per chi non segue cotidie il calcio.
rnArgomento e tema, il pallone, che dà vita ad una città.
rnLa dice e colora. Ne è un aspetto socialmente non trascurabile.
rn
rnMa ecco il fattaccio.
rnAlle latenti questioni economiche, andava ad unirsi il geniale risultato prodotto da diabolica e violenta mano.
rnUna pietra colpiva, durante la partita interna col Francavilla sul Sinni, il guardalinee, signor Sirsi di Lecce. L’ostilità “amica”, insomma.
rn
rnMa innanzitutto un fatto violento, d’innegabile intenzione criminale.
rnIl referto parlerà di una ferita lacero-contusa curata con due punti di sutura.
rnDa qui, la punizione esemplare.
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rnLa condanna, da prassi, è andata alla società, come oggettiva responsabile della sicurezza durante il match.
rnMaxi stangata e addio al “Città degli Ulivi” fino alla fine della stagione.
rnUna mazzata psicologica si abbatte su chi già scricchiola di suo.
rnNon si vuole minimizzare la natura del gesto, ma allo stesso tempo la decisione federale appare eccessiva. Ogni ricorso sarà però vano.
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rnMa a far riflettere, durante la conferenza stampa di venerdì sera sulla situazione economica, sono le parole dell’ormai dimissionario direttore sportivo, Vincenzo De Santis, riportate su queste stesse pagine.
rnEccole: “Dobbiamo prendere atto che non siamo una società ed una città da serie D, meritiamo una Promozione, al massimo. Siamo giunti alla fine di quest’avventura. Di più non si può fare. Quel che fa più male è l’indifferenza che ci circonda. Il Bitonto calcio sembra essere diventato un problema per tutti, a cominciare dalle forze dell’ordine, che hanno tirato un sospiro di sollievo al momento della squalifica del campo”.
rn
rnParticolarmente triste, se dovesse raccontare la realtà, quest’ultima affermazione di De Santis.
rnDel resto, accuse di questo tipo il direttore le aveva già rassegnate.
rn“È ingiustificabile il comportamento delle forze dell’ordine, che, invece di sorvegliare la zona calda della tribuna, preferiscono stare a guardia di pochi tifosi avversari, per tutelare l’incolumità degli agenti. È ora che tutti si prendano le loro responsabilità”, aveva detto a caldo dopo la stangata (http://www.bitontolive.it/sport/news.aspx?idnews=3504).
rn
rnSarà vero? E perché mancò una risposta ufficiale da parte degli agenti e dei suoi dirigenti?
rn
rnÈ partita da qui, dunque, da quella pietra, la discesa del Bitonto.
rnPsico-sportiva, diremmo.
rnLa classifica è critica ma ci si può ancora salvare. Eccome se si può.
rnEppure, la crisi societaria incombe.
rn
rnI giocatori non ricevono lo stipendio da novembre.
rnSemiprofessionisti sulla carta, incredibilmente (scriviamo così, perché, in codesta categoria, di mercenari se ne trovano a grappoli) professionisti sul prato, i ragazzi di mister Pizzulli non ce la fanno più.
rnE il tempo stringe.
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rn“Ci sentiamo soli e abbandonati. Assicuriamo l’impegno per le prossime tre gare. Se nulla dovesse cambiare, sarà difficile andare avanti così”, fa sapere Francesco Cantatore, il capitano.
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rnServono 150mila euro al più presto, più i costi di gestione.
rn
Caspiterina! Mica briciole: son soldi…
rnChe servirebbero, tra l’altro, solo per finire il campionato.
rnAl cui termine (salvezza permettendo) ci si ritroverà punto e a capo.
rn
rnInsomma, niente di nuovo (e di bello e di rassicurante) sotto il cielo di Bitonto.
rnSarà il destino, ma sembra proprio che ci tocchi.
rnSperare nell’intervento-miracolo di qualcuno?
rnOk, ma dove si potrà andare con i rattoppi prodigiosi?
rnLontano, no di certo…

domenica 7 Marzo 2010

(modifica il 29 Giugno 2022, 16:06)

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gazzana
gazzana
14 anni fa

e la fantomatica meleam (che qualche tempo fa, per farsi pubblicità, pareva volesse comprare il bari) non potrebbe intervenire con qualche minimo investimento e portando sta squadra e sta città a livelli più consoni dell’attuale categoria. Ricordiamoci che città più piccole della nostra calcano palcoscenici di serie superiori vedasi chievo, empoli, sassuolo, gallippoli, albinoleffe, cittadella, ecc ecc

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