Cronaca

Sanità, l’incredibile odissea del piccolo Giuseppe

Mario Sicolo
Ufficialmente, perchè non rientra nei costi di una struttura ospedaliera...
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Giuseppe aveva fretta di venire al mondo.
rnChiamato dalla luce, nacque un angelo pulcino. "Prematuro", sentenziarono i medici del "Miulli" di Acquaviva delle Fonti. L’incubatrice fu la sua prima culla obbligata. Bisognava mettere su quel corpicino di qualcosa più di mezzo chilo.
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rnPassato quel periodo, il piccolo non sembrava avere dei movimenti regolari.
rnLe sue gambette non parevano reggere come avrebbero dovuto.
rnPapà e mamma volevano vederci chiaro. Cominciarono i viaggi della speranza.
rnA Roma ipotizzarono una "miopatia mitocondriale", ma non v’era la certezza. Che, invece, arrivò in quel di Milano.
rnIn pratica, tutta la struttura muscolare era destinata a deperire, trascinandosi in questo indebolimento generale tutti gli altri organi.
rnInsomma, la vita di Giuseppe sarebbe stata un calvario da vivere tra bianchi corridoi e uomini in camice.
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rnI genitori, però, non si sono mai stancati d’amarlo. Un riflusso gastro-esofageo, poi, faceva sì che i polmoni fossero sempre a rischio.
rnTuttavia, i giorni sembravano uguali a quelli vissuti da tutti gli altri bambini. Sennonchè, quest’esate, mentre erano in vacanza a Peschici, un banale raffreddore è diventato immediatamente una tragedia.
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rnGiuseppe è in rianimazione dal 20 agosto a San Giovanni Rotondo.
rnUn mese fa. Il papà ha perso il lavoro, ma non si stanca di stare accanto alla moglie nel reparto di rianimazione della Casa Sollievo della Sofferenza.
rnIl fratellino – che sarebbe la medicina migliore per Giuseppe – è tornato a Bitonto e sta un po’ con gli zii e un po’ coi nonni.
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rnOra che, dopo la tracheotomia e la Peg, il bimbo pare essere uscito dal coma, i genitori vorrebbero avvicinarsi a Bitonto, anche per arginare tutta la mole delle spese.
rnIn attesa che arrivino i macchinari ordinati per tenerlo a casa, avrebbero voluto portarlo al "Miulli" di Acquaviva.
rnNonostante un accordo informale col primario che lo fece nascere, è arrivato a sorpresa il no secco.
rnUfficialmente, perchè "non si tratta di un caso di neonatologia ed i rianimatori potrebbero non essere pronti ad un’eventuale emergenza. Eppoi, non rientra nel budget del nosocomio, dal momento che il piccolo potrebbe restare un tempo indefinito ricoverato", s’incrina la voce della madre.
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rn"Possibile che certe logiche debbano valere più della vita di un bambino?", s’interroga allibita la donna.
rnFrattanto, Giuseppe rimane a San Giovanni e continua a lottare, ma i problemi per i famigliari restano gli stessi…  

martedì 22 Settembre 2009

(modifica il 29 Giugno 2022, 17:04)

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GAEF
GAEF
14 anni fa

PULTROPPO GUARDANO A TUTTO QUELLO CHE DA UN PROFITTO COME ANCHE I FARMACI E TERAPIASAPETE CHE CI SONO ALCUNI FARMACI NATURALI CHE GUARISCONO DIVERSE MALATTIE? EBBENE LA VITAMINA C E UNA DI QUELLE MA COSTA POCO E QUINDI NON CE PROFITTO E QUINDI NON E EFFICACE PULTROPPO I FARMACI SONO CME IL PETROLIOQUESTO E IL PROBLEMA1!!!!!!!!!!!

simpaticona09
simpaticona09
14 anni fa

non c’è un modo per aiutare economicamente i famigliari?non so esiste un c/c qcs di simile?

simpaticona09
simpaticona09
14 anni fa

non c’è un modo per aiutare economicamente i famigliari?non so esiste un c/c qcs di simile?

rzzrnt
rzzrnt
14 anni fa

GAEF perdonami ma con questa storia quello che hai scritto c’entra poco. non strumentalizziamo la vita di un angelo del Signore.

Una preghiera per Giuseppe e per tutta la sua famiglia.

bit0nt0free
bit0nt0free
14 anni fa

La ns struttura sanitaria è dotata di ambienti (stanze) e delle apparecchiature adattabili al sostentamento anche temporaneo, del piccolo Giuseppe. L’economia si potrebbe attingere dai fondi stanziati per le opere di riconversione della struttura ospedaliera, (quelli “virtuali” da destinare ad altri benefici… ) Vi sarà senz’altro il contributo aggiuntivo della collettività. della parte buona della ns. cittadina che non è fatta solo di delinquenti di bassa fattura. .