La storia della discarica su via Giovinazzo, nata una e divenuta bina nel tempo senza che i cittadini venissero avvisati, è fatta di molte vicissitudini e tanta puzza.
rnIndegno biglietto a visita di Bitonto proprio all’uscita autostradale, da sempre accoglie chi arriva da noi con un’insistente zaffata di odori insopportabili.
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rnPer non farla lunga e diventare pure noi insopportabili, partiamo da qualche mese fa.
rnEra il marzo scorso quando la procura di Bari revocava la facoltà d’uso della discarica di rifiuti solidi urbani “Ecoambiente srl” di Bitonto, sequestrata nel maggio del 2008, perché la falda sotterranea risultava “gravemente inquinata”.
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rnLa decisione era contenuta nella lettera che il pm Francesco Bretone faceva notificare dai carabinieri del Noe al presidente della Regione Puglia, al prefetto di Bari, al presidente della Provincia, ai sindaci di Bari, Modugno e Bitonto e all’imprenditore Salvatore Matarrese, legale rappresentante della Ecoambiente.
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rnBretone sottolineava che la facoltà d’uso sarebbe stata mantenuta solo per il tempo strettamente (avverbio fondamentale, ndr) necessario a permettere di individuare un altro sito per lo smaltimento di rifiuti, che potevano eventualmente essere ospitati nel vicino impianto di Giovinazzo.
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rnLa revoca rischiava di provocare gravi ripercussioni allo smaltimento dei rifiuti dei Comuni di Bari, Modugno e Bitonto.
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rnNella missiva i destinatari venivano invitati a procedere al più presto all’adozione delle misure volte alla prevenzione e al ripristino ambientale, perché la falda veniva (e viene, purtroppo) anche utilizzata per l’irrigazione dei campi.
rnPer questo motivo il pm invitava il sindaco di Bitonto a valutare se occorresse adottare misure per la salvaguardia della salute, vietando il prelievo di acqua dai pozzi risultati inquinanti.
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rnNella falda, infatti, veniva rilevato uno stato di inquinamento con alte concentrazioni di metalli pesanti come ferro, manganese, arsenico, nichel, cromo e vanadio.
rnLo studio idrogeologico sulla falda di Università di Bari e Arpa Puglia non lasciava spazio a dubbi.
rnDalla consulenza emergeva che il "consistente inquinamento della falda" era riconducibile "a una perdita di percolato dalla discarica Ecoambiente srl"’, in località Torre d’Agera.
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rnI pozzi maggiormente contaminati, secondo lo studio, erano quattro, oltre a quelli di monitoraggio della discarica.
rnEcco come si presentava l’acqua dei pozzi: colore scuro, con tonalità giallo-marrone, fortemente maleodorante e con vistosa presenza di schiuma.
rnLa falda si trovava ad una profondità di 50-55 metri e, altro particolare inquietante, defluiva verso il mare.
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rnOra, ieri mattina abbiamo notato un andirivieni di automezzi anonimi sulla cima della prima delle due montagne di immondizia che formano l’impianto.
rnDelle due l’una. O siamo ancora alla ricerca di un sito alternativo. Oppure prosegue l’attività di sversamento delle rimmate e ciò non potrebbe che peggiorare la situazione della falda, con quel che ne consegue di pernicioso per gli uliveti circostanti…
Cronaca
Ma la discarica di via Giovinazzo non doveva essere chiusa?
Senza dimenticare che il pozzo a valle dovrebbe aver inquinato la falda da tempo
PULTROPPO LA COLPA E ANCHE DI NOI CITTADINI CHE NON FACCIAMO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 100% PER100%PERCHE DAREBBE INANZITUTTO SVILUPPO E OCCUPAZIONE AI GIOVANI SFAMANDO MIGLIAIA DI FAMIGLIEE POI DIVENTARE A RISCHIO RIFIUTI COME LA CAMPANIA!!!
Da qualche altra parte dai rifiuti ci ricavano energia, lavoro, concime e tante altre cose.
Da noi i rifiuti sono un fardello per chi se ne disfa ma servono a far arricchire persone senza scrupoli che giocano con la nostra salute.
La differenziata per come è concepita da noi è solo una caricatura, se io dovessi differenziare, dovrei trarre nell’immediato qualche vantaggio. Da qualche parte funziona così, da noi purtroppo no!
Da altre parti funziona perchè c’è una coscienza civile.Come si può essere sensibili alla differenziata se a Bitonto esiste una pista ciclabile,il verde è curato malissimo e si gettano le carte della focaccia per terra con soddisfazione.Da altre parti la raccolta viene fatta porta a porta,non esistono neanche i bidoni dell’immondizia,sembra incredibile ma è in Italia.
La giunta imponga la raccolta,multi chi non la fa,agisca perchè la raccolta differenziata.se fatta bene,aprirebbe le porte a nuovi posto di lavoro.Ma mi sembra un’impresa impossibile in un posto dove vengono lasciati gli elettrodomestici sulla strada.
Giusta domanda. Cosa ci fanno dei camion sul cucuzzolo?
Altre domande. Ma la perdita è stata riparata? il Comune si è costituito parte civile contro Eco Ambiente per i danni provocati alla falda e ai terreni circostanti? I pozzi sono effettivamente chiusi? Di cosa ci nutriamo, di olio ai metalli pesanti?
Da marzo solo oggi si riparla della discarica.
Silenzio assoluto. Gatta ci cova.