Cultura

La tragedia di Antigone e la sua attualità

Liliana Tangorra
Al Traetta, versione del capolavoro sofocleo a cura de Le Forche
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Il teatro Le Forche ha presentato al pubblico del teatro “Traetta” l’Antigone, ispirandosi ai testi di Sofocle e Bertolt Brecht.
rnGli interpreti hanno aperto lo spettacolo presentando i personaggi e le loro vicende, invitando gli spettatori ad una riflessione: “È nostra intenzione mostrare sia i modelli positivi di opposizione al totalitarismo, che i negativi di accondiscendenza a questi, nella speranza di promuovere negli attori una cultura di impegno politico consapevole”.
rnL’Antigone, tragedia tratta dal repertorio classico, ci mostra quanto gli avvenimenti subiti dai personaggi siano attualizzabili e quanto, nonostante gli usi siano cambiati, l’uomo sia rimasto, nel corso tempo, egoista e prepotente.
rnI protagonisti Ermelinda Nasuto, Carlo Formigoni, Silvio Gioia, Esposito Chionna, Giancarlo Luce, Venere Rotelli, Michele Oliva, Giuseppe Cicciriello e Francesco Fuggiano, sotto la regia dello stesso Giancarlo Luce, hanno personificato i vari personaggi su una scena per lo più spoglia. Antigone apre lo spettacolo ed informa la sorella Ismene di aver violato l’editto emanato dal tiranno di Tebe Creonte, per seppellire il fratello Polinice, morto per aver commesso un atto di diserzione verso il tiranno. Antigone per questo viene imprigionata e condannata ad essere sepolta viva in una grotta con miglio e vino, come si addice ai defunti. Nella terza scena la donna si scontra con Creonte. Antigone difende il diritto di scelta, libertà e parola, mentre il tiranno difende l’idea di uno Stato totalitario. Ad aiutare la donna scendono in campo Emone, secondogenito di Creonte, nonché futuro sposo della protagonista, e Tiresia, indovino cieco di Tebe, il quale presagisce un evento funesto. Il dramma si conclude con la morte per impiccagione di Antigone, il suicidio di Emone e la distruzione di Tebe per mano della città nemica Argo, nella guerra muoiono gli altri due figli del tiranno, Megareo e Eteocle.
rnI costumi di Lisa Serio rispecchiano la volontà di attualizzare la tragedia tramite l’uso delle uniformi dei soldati per i protagonisti maschili (i costumi femminili, invece, rispecchiano di più l’usanza antica), stesso discorso si può fare per la scenografia di Venere Rotelli, caratterizzata da quattro pannelli che rappresentano soldati in bianco e nero, i cui visi, le cui mani sono macchiate dal colore rosso, simbolo di guerra e di morte.
rn

giovedì 10 Aprile 2008

(modifica il 29 Giugno 2022, 19:38)

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