Ceramiche, manoscritti, reliquie e dipinti

In corso di restituzione oltre 350 reperti sequestrati un anno fa

Opere d'arte sequestrate
Girolamo Devanna
Le opere, acquistate negli anni dal collezionista Girolamo Devanna, erano risultate di provenienza illecita. Preziosa la collaborazione degli eredi alle indagini condotte da GdF e carabinieri
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Sono in corso di restituzione gli oltre 350 reperti archeologici ceramici (80 reperti in terracotta, manoscritti, autentiche reliquie, dipinti e sculture) che furono sequestrati dalla guardia di finanza di Bitonto e dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale alla morte di Girolamo Devanna, noto collezionista di Bitonto e illuminato donatore delle opere contenute all`interno dell’unica Galleria Nazionale della Puglia.

Prima della morte, avvenuta il 30 luglio dello scorso anno, Mino Devanna chiese ai parenti di consegnare la statua lignea del 1300 raffigurante la “Madonna in trono col bambino”, che risultava trafugata nel 1977 dalla Chiesa di Sant`Egidio Abate di Cerqueto (frazione di Fano Adriano in provincia di Teramo) e riconosciuta grazie ad una foto presente nella Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, a riscontro di una perizia eseguita dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari.

Fu proprio la consegna della statua – come ultima volontà del collezionista – da parte degli eredi alla Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto a dare il via alle investigazioni, che hanno permesso il ritrovamento dell’intera collezione all`interno della sua abitazione.

Le opere sono poi state dissequestrate a maggio scorso.

I parenti hanno collaborato in ogni momento alle indagini. I militari hanno individuato i legittimi proprietari dei reperti, tra i quali diversi privati per i dipinti (trafugati a Roma, Genova e Bologna), la Chiesa (rispettive diocesi) per i beni ecclesiastici e lo Stato per i reperti archeologici. La collezione sequestrata è costituita da 350 reperti archeologici ceramici, in terracotta e in bronzo, di produzione apula risalenti al III-IV sec. a.C., 80 reperti in terracotta, vetro, metallo e avorio, provenienti dal Mediterraneo orientale e risalenti al secondo millennio a.C., vari manoscritti, numerose autentiche di reliquie risalenti al XIX sec., un antico volume del 1682 dal titolo “Costitutiones synodales bituntinae ecclesiae”, dipinti e sculture.

 

 

 

giovedì 21 Luglio 2022

(modifica il 22 Luglio 2022, 10:41)

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