Un patto per lo sviluppo sostenibile del territorio che coinvolge produttori biologici, amministrazioni locali, aziende, cooperative, associazioni e consorzi nell’area geografica della Puglia centrale: da qui nasce il Biodistretto delle Lame, uno dei sette Distretti del Cibo riconosciuti dalla Regione Puglia, che ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo della cultura del biologico nelle sue diverse forme.
L’iniziativa, presentata ieri nella Sala degli Specchi di Palazzo Gentile, ha visto gli interventi di Luciana Di Bisceglie e Concetta Bucci, assessore alle attività produttive dei Comuni di Ruvo di Puglia e di Corato, di Michelangelo De Palma assessore all’agricoltura del Comune di Terlizzi, e di Francesco Brandi assessore all’agricoltura del Comune di Bitonto. Interventi in cui è emersa la necessità di fare rete e lavorare in un’ottica di sistema che include anche aziende e portatori d’interesse.
Benedetto Fracchiolla, presidente del Comitato delle competenze del Biodistretto delle Lame, ha poi illustrato il processo di commercializzazione dei prodotti del territorio attraverso le cooperative: «Un meccanismo in cui la rete fra Comuni può creare distretti del cibo sostenuti da diversi finanziamenti. Il Biodistretto, nato tre anni prima di questo “boom”, mira a costruire sul territorio una realtà produttiva legata al biologico e alla sostenibilità e preceduta da programmi operativi che hanno portato diversi riconoscimenti, come l’iscrizione all’albo nazionale. È quindi un’iniziativa che si rivolge a tutto il territorio e include diversi enti, associazioni e aziende, come Mediterre.bio Srl, società formata da singoli agricoltori e cooperative di Puglia, Basilicata, Calabria ed Emilia, produttori per la maggior parte di grano duro, tenero e di olio extravergine di oliva, tutti prodotti biologici in cui emerge il marchio “Alce Nero”, che permette anche di visualizzare i campi coinvolti nella produzione del prodotto tramite la scansione di un QR code».
La presentazione dell’iniziativa si è conclusa con l’esposizione dei metodi di agricoltura convenzionale e biologica e con un momento di confronto.
A margine dell’incontro, l’assessore all’agricoltura Francesco Brandi ha approfondito con BitontoLive alcuni aspetti del Biodistretto delle Lame.
I prodotti del nostro territorio hanno da sempre influenzato tradizioni e cultura. In che modo si può continuare a valorizzarli? Che ruolo possono avere i giovani in questo processo?
«Valorizzare i prodotti del nostro territorio è possibile ancora nel mondo globalizzato? In realtà ha ancora più senso, anche se è assai più difficile. I modelli alimentari propagandati dai media sono per lo più estranei alla nostra cultura e alla fine ben poco sostenibili. Il modo migliore per valorizzare i nostri prodotti è crederci, farne una questione di principio, difenderli dagli attacchi della concorrenza. E poi lavorare per renderli sempre migliori sul piano della qualità e sempre meglio raccontati fuori dalle nostre mura. Se c’è una cosa che non siamo affatto bravi a fare è parlar bene di noi, benedire noi stessi e la nostra terra. Questo invece è fondamentale».
In un mercato sempre più frenetico e popolato da competitor stranieri, che ruolo può avere il Biodistretto delle Lame?
«Il Biodistretto delle Lame è un progetto che ambisce a distinguere i nostri prodotti per qualità e identità territoriale, raccontarli fuori, come eccellenze e antiche storie di buona agricoltura».