Il racconto di Gabriele Acquafredda

“Cuor di leone”: la musica contro ogni barriera

Annarita Cariello
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"Cuor di leone"
È il brano scritto e prodotto dalla John Cage Music Academy per raccontare la disabilità del bitontino Paolo Savino
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Musicisti della John Cage Music Academy
Musicisti della John Cage Music Academy

«La collaborazione con Paolo Savino è nata in seguito al suo desiderio di scrivere un brano per trasmettere le emozioni e sensazioni che prova ogni giorno della sua vita, raccontando cosa vuol dire vivere con una disabilità». Esordisce così il musicista bitontino Gabriele Acquafredda, titolare insieme al fratello Francesco della “John Cage Music Academy” a Bitonto, per raccontare la genesi di “Cuor di leone”. Raccogliendo l’appello di Paolo Savino, concittadino 41enne con disabilità, hanno deciso di raccontare la sua storia in un brano musicale, che sarà diffuso su YouTube e Facebook nelle prossime ore e presto anche in streaming sulle piattaforme digitali.

Gabriele spiega a BitontoLive di aver messo a disposizione di Paolo il team di allievi e docenti della sua accademia musicale, oltre ad aver coinvolto artisti locali esterni, perché profondamente colpito dalla sua storia e dalla sua determinazione a voler condividere con gli altri la parte più intima di se stesso.

Nel team di autori e compositori figurano lo stesso Gabriele Acquafredda, produttore musicale e strumentista, Pasquale Schiraldi in qualità di autore e interprete del testo, Luigi Maggio studente della classe di canto della JCMA, Raphael Camardella insegnante di canto pop e jazz dell’Accademia, la violoncellista Maddalena Licinio. È stato anche realizzato un videoclip del brano, realizzato tra Bitonto e Palese e montato dalla videomaker Noemi Pasqualone, che colpisce le note più profonde dell’anima già dal suo esordio.

“Mi chiamo Paolo, quando avevo tre anni sono caduto e mi sono addormentato. Quando mi sono svegliato, la mia vita è cambiata”, racconta la voce di Paolo all’inizio del video, seguita dalla canzone della sua vita.

«L’intero testo del brano, che è una ballade classica, è scritto dal suo punto di vista, sul come affrontare la vita nonostante la disabilità e la diversità, e soprattutto la discriminazione da parte della gente. Il cuor di leone di cui si parla nel brano è simbolo della forza interiore che deve avere un ragazzo, poi diventato uomo, quando si trova a fronteggiare sia le sue difficoltà personali che quelle legate alla possibilità di integrarsi in un contesto sociale che non lo accetta completamente. E nonostante gli sguardi, nonostante i giudizi, il coraggio e la dignità di rimanere presenti a se stessi e al mondo intero», sottolinea Gabriele, che dopo questa esperienza ha deciso di continuare ad impegnarsi attivamente in progetti sociali, portando la sua musica là dove c’è più bisogno.

«Abbiamo avviato progetti di propedeutica musicale per i più piccoli alla Cittadella del Bambino, dal titolo “John Cage Summer Days”: una serie d’incontri in cui insegniamo ai bambini come fare musica in generale. Ma il nostro intento, come nella vicenda di Paolo, è sempre quello di sensibilizzare perché la musica è un mezzo di comunicazione straordinario, come tutte le arti in generale, ed utilizzarla come un veicolo di messaggi positivi è solo una delle sue potenzialità più grandi».

Perché, come racconta la canzone, “ci sono varie forme di disabilità, la più pericolosa è essere senza cuore”.

 

martedì 19 Luglio 2022

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