Fine ingloriosa per la targa stradale intitolata al colonnello bitontino Pasquale Lomaglio. Spaccata in due pezzi, giace ai piedi della sua collocazione originaria su un muro occultato da una sfilza di cassonetti. La loro rimozione, avvenuta due mesi fa a seguito dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti, ha portato alla luce la rottura della targa.
Per ovviare al problema della strada rimasta senza nome, qualcuno è ricorso ad un’indicazione rudimentale: una targa di cartone scritta a mano, a beneficio soprattutto di postini e corrieri che faticavano a trovare la strada. L’ex terza traversa di viale Giovanni XXIII in direzione Santo Spirito ospita due ville e due condomìni. I residenti lamentano “disagi per un gesto d’incuria che offende non solo la memoria del colonnello Lomaglio, ma anche il decoro della via in cui abitiamo e che è pubblica”.
A maggio dell’anno scorso un nipote dell’illustre bitontino, Ettore Silvestri, aveva scritto indignato al sindaco per chiedere “come mai la targa della via intitolata a mio nonno, che salvò Bitonto dai tedeschi nel 1943 e che fondò con Antonio Amendolagine la prima squadra di calcio bitontina nel 1913, è ormai nascosta dai cassonetti dell’immondizia oltre a cadere a pezzi? Ennesima offesa alla memoria di un eroe che dedicò la sua vita alla Patria e alla sua città di cui fu anche consigliere comunale”.
Un appello evidentemente caduto nel vuoto.
Grazie per la segnalazione, che è stata come una pugnalata al cuore. Chiediamo l’intervento del neoeletto sindaco, ricordando che tale targa fu posta a memoria di un eroe che salvo Bitonto dai nazisti che volevano distruggerla mentre si ritirava a.nord dopo l’armistizio. Proprio ieri mio nonno avrebbe compiuto 131 anni…
PURTROPPO NON E’ NE UNA NOVITA’ NE L’UNICA
Un’altra grande offesa a un uomo che ha salvato Bitonto dai Nazisti. A un.anno dalla mia segnalazione e a 131 anni dalla sua nascita vengo a conoscenza di questa notizia che ferisce l’animo non solo degli eredi del colonnello Pasquale Lomaglio ma anche della Bitonto onesta e antinazista, che senza logiche di appartenenza politica dovrebbe tutelare la storia. Per questo invito il nuovo Sindaco Francesco Paolo Ricci ad intervenire immediatamente. Sono ancora in vita tre degli undici figli di mio nonno, mio zio Antenore Lomaglio di 98 anni che vive in Argentina, mia madre Rosa Maria di 89 anni che vive a Bari nel Palazzo Teodoro Massa e mio zio Ettore di 79 anni che vive a Mantova.
Attendo azioni non parole.
Grazie a Mariella Vitucci per il pezzo,
Ettore Lomaglio Silvestri