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“Sapori, tradizioni e salute”: un anno di attività a scuola in un video

Annarita Cariello
Annarita Cariello
A scuola di orecchiette
Progetto di educazione alimentare "Sapori, tradizioni e salute"
È il prodotto multimediale realizzato dall'insegnante Lucia Calamita, a conclusione del progetto di educazione alimentare con 55 alunni delle quarte A e B della scuola Fornelli
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“La scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio”. Lo disse lo scrittore irlandese William Butler Yeats alla fine dell’Ottocento, e resta una delle massime ancora oggi più vere e più difficili da realizzare nell’intricato mondo della scuola. Un mondo che tenta di riemergere dopo la full immersion nella pandemia, tra dad e nuove modalità di insegnamento, e che oggi si ritrova a fare i conti con un’utenza cambiata, in continua evoluzione, che si muove con facilità tra social e web e che richiede, da parte di docenti, una prontezza d’iniziativa e competenze che siano davvero al passo con i tempi.

Lo ha compreso bene Lucia Calamita, docente nelle classi IV A e IV B del primo circolo didattico Nicola Fornelli di Bitonto, che ha deciso di lanciarsi nel mondo della multimedialità e ipertestualità per mettere in atto un progetto dedicato all’educazione alimentare, che lasciasse nei suoi alunni un segno tangibile e che permanente nel web. Da qui l’idea di realizzare, a fine anno scolastico, un prodotto multimediale disponibile su youtube, gratuito e scaricabile da tutti, che riepilogasse i momenti salienti dell’annualità 2021-2022 e si sganciasse dall’idea tradizionale che la carta sia l’unico mezzo per garantire la permanenza dei contenuti per un tempo più lungo di quello degli anni scolastici.

BitontoLive ha raccolto la testimonianza di quest’insegnante intraprendente, protagonista di un cambiamento che la scuola può affrontare al fianco degli alunni, per dimostrarsi all’altezza delle aspettative educative della comunità.

«Quest’anno ho deciso di realizzare il progetto “Sapori, tradizioni e salute” che ha coinvolto 55 alunni delle quarte classi della scuola primaria in cui insegno – racconta – e che si è svolto non in orario aggiuntivo ma durante le ore ordinarie, perché avevo bisogno di tutto il tempo possibile per approfondire la tematica senza vincoli temporali. Ho ritagliato in tutto l’anno scolastico il tempo per occuparmi di questo progetto che abbracciava in pieno gli obiettivi ministeriali previsti per l’educazione civica e che ha rappresentato per i bambini un viaggio all’interno delle nostre tradizioni locali ma anche nazionali, e talvolta internazionali, in occasione delle principali festività ma anche nella quotidianità: gli alimenti tipici, la loro provenienza, la natura e l’origine dei piatti tipici, le leggende del passato, il perché si mangia il panettone a Natale, perché si regala l’uovo di Pasqua».

Un progetto civico ma anche tecnico e sociale, tiene a precisare la docente: «Chiaramente c’era anche l’obiettivo scientifico, ovvero il recupero della corretta educazione alimentare in ottica della propria salute. I bambini hanno scoperto alcune ricette della dieta mediterranea, i nutrienti, la necessità di un’alimentazione giusta e poi i piatti semplici della nostra tradizione, che hanno imparato a cucinare in collaborazione con le mamme. Non ho potuto fare a meno anche di riprendere l’importanza della convivialità, come momento di aggregazione nella famiglia e con gli affetti più cari: per questo a Natale abbiamo realizzato un corto-musical dal titolo “Evviva” che riprendeva il musical “Aggiungi un posto a tavola” e che riproponeva la convivialità del cenone di Natale».

Tutto questo senza perdere di vista il fine concreto di realizzare un prodotto che fosse fruibile da tutti in qualsiasi momento: «Al termine del progetto ho creato un video, visibile su YouTube, che racchiude tutte le attività fatte nell’arco dell’anno scolastico, un materiale utile per i docenti perché potrebbero ricalcare le attività e riproporle nelle loro classi, e utile per gli alunni che possono rivedere le attività svolte e le immagini dei loro quaderni, di loro stessi ai fornelli, dei laboratori scolastici. Un modo per rivivere le emozioni dell’anno, ripercorrere con la mente le attività svolte in aula con un nutrizionista, i contatti con la Coldiretti, l’approfondimento dello studio dei carboidrati che a volte, scioccamente, vengono sottratti dalla dieta dei più piccoli per far perdere peso e creando invece grossi problemi di salute».

Un percorso che ha portato Lucia Calamita a fare una riflessione più profonda e matura sul mondo della scuola e sul ruolo, difficilissimo e indispensabile, dei docenti. «L’obiettivo del mio progetto – sottolinea – è quello di portare una ventata di aria nuova nella scuola: io sono al mio trentesimo anno di ruolo come docente ma posso garantire che la scuola ancora non è pronta ad accogliere e apprezzare i lavori multimediali, nonostante i due anni di dad. Con questo lavoro ipertestuale non ho fatto alcuna richiesta né alle famiglie né ai bambini, non ho manipolato i loro lavori, ma ho riproposto quanto svolto in classe. Si tratta di un progetto genuino, a costo zero, che diventa una risorsa per tutti sul web. Eppure la comunità è sempre pronta ad accogliere a dieci mani la pubblicazione di un libro, che quasi sembra faccia un grande scalpore, mentre lascia passare inosservate le pubblicazioni multimediali dei docenti che, tra l’altro, raccontano in modo appassionante e mostrano le immagini del lavoro svolto degli alunni».

«Il mio intento è che venga promosso e riqualificato il lavoro multimediale: non è un semplice accostamento di immagini con un sottofondo musicale che qualunque telefono di ultima generazione consentirebbe di produrre, il mio prodotto multimediale ha utilizzato diversi strumenti ed è un lavoro certosino, faticoso. La scuola deve tenersi al passo con i tempi, non può rimanere solo ancorata al quaderno e alla penna, altrimenti il nostro lavoro rischia di diventare obsoleto e non corrispondere più ai bisogni dei bambini, che sono ormai multimediali. Io vorrei soltanto ampliare gli orizzonti della scuola, vorrei rendere consapevoli le famiglie che la scuola sta cambiando, gettare un piccolo seme di innovazione e cambiamento», conclude l’insegnante.

domenica 10 Luglio 2022

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