Nella diatriba social sulla gestione del settore cultura a Bitonto, interviene l’ex assessora Sara Achille (Valla ter), chiamata in causa per la stagione teatrale di dieci anni fa, con una lettera aperta che pubblichiamo.
«Carissimi, ho avuto modo di leggere su fb un post in cui il mio nome è stato utilizzato tra mezze verità e mezze falsità. È un "qualcosa" che non mi è consentito commentare, motivo per cui chiedo gentilmente di dare diffusione a questa mia nota affinché venga ristabilita la verità.
Su fb qualcuno si è chiesto cosa abbia fatto il vicesindaco uscente e riporto quanto leggo nelle risposte.
Rocco Rino Mangini scrive: "Salvatore Tassari, Rocco è colui che fu chiamato dalla sua ex assessora alla cultura per sanare debiti contratti con alcuni artisti per la sciagurata stagione teatrale 2011/12. E Rocco aiutò. Poteva fregarsene. Ma aiutò".
Esimio Mangini, prima di ristabilire la verità su quella che lei definisce “sciagurata stagione teatrale”, le faccio notare che lei non fu chiamato da me a sanare debiti. Ho sempre rispettato le gerarchie, motivo per cui chiesi un incontro al sindaco Michele Abbaticchio, esposi il problema e mi mandò da lei per la risoluzione. Lei non avrebbe potuto "fregarsene" e fu semplicemente il corretto esecutore materiale di volontà e decisioni del sindaco, al quale riconobbi e riconosco qualità umane indiscutibili: sensibilità, rispetto, efficienza e onestà politica e intellettuale.
E veniamo alle verità.
Potreste farvele raccontare da colui che all'epoca gestì i miei impegni di spesa, capitolo Cultura, facendo venir meno la disponibilità di ben 30mila euro ma non credo che sia disposto ad ammettere di essere stato il responsabile di quella stagione teatrale da lei definita “sciagurata”. 30mila euro era la somma di cui l'allora assessore, oggi vostro candidato, non mi diede più disponibilità e il tutto avvenne con programmazione teatrale già concordata e addirittura stampata e già cominciata. Quell'allora assessore, oggi vostro candidato, dopo falsi tentativi tesi a ristabilire le somme previste per la stagione teatrale, ebbe financo l'ardire di chiedermi di recuperare le somme sottraendole al capitolo Pubblica istruzione. La proposta si commenta da sé. Non mi restava altro che ridimensionare il cartellone in modo drastico. Purtroppo alcuni spettacoli, due per la precisione, erano già andati in scena. Cosa fare? E cosa feci?
Uno spettacolo lo pagai personalmente. Tre mesi dopo l'andata in scena. Quanto tirai fuori dalle mie tasche 500 euro. Il secondo spettacolo costicchiava. Era quello della Rimbamband, di cui è componente il bitontino Raffaello Tullo.
È a Raffaello Tullo che ora rispondo. Riporto ciò che scrive: "Rocco Rino Mangini, ricordo perfettamente tutto. Ricordo che l’allora assessore alla cultura Sara Achille mi contattò per uno spettacolo con la Rimbamband, da rappresentare al teatro Traetta. Ricordo che lo spettacolo andò in scena regolarmente e che il teatro era anche sold out. Ricordo che ho inseguito Sara Achille per mesi, ma niente. Lo spettacolo non mi fu mai pagato perché, testuali parole, “mancava l’impegno di spesa”. Ad un certo punto non mi rispondeva nemmeno più al telefono. Preso dallo sconforto, chiamai Michele Abbaticchio che, nel frattempo, si era insediato. Gli spiegai il problema e mi presentò Rino, che non conoscevo. Rino riuscì a farmi replicare lo spettacolo nella stagione successiva, per compensare, in qualche modo, il disastro compiuto dai suoi predecessori. Questo è quanto successo. Chi inventa versioni differenti, dice falsità".
Raffaello Tullo, non mi permetto di scrivere che dici falsità in toto. Vero è che più volte ci siamo sentiti, ma non corrisponde al vero la tua affermazione quando scrivi che mi dileguai. Falso. Non è da me. Ho sempre affrontato tutto con decisione, non mi sono mai sottratta a miei impegni e a mie responsabilità. La mia onestà intellettuale e politica mi indusse ad un gesto di umiltà.
Io mi rivolsi al sindaco Abbaticchio, io gli chiesi un incontro, io lo incontrai, io ottenni la disponibilità da parte del sindaco alla risoluzione del problema, io risolsi. E solo grazie alla disponibilità di Abbaticchio, che avrebbe potuto tranquillamente non tendermi la mano. Di certo comprese che aveva di fronte una persona onesta sotto il profilo intellettuale, morale e politico. Penso di aver compiuto all'epoca un gesto di umiltà pur di non venire meno al rispetto verso chi aveva prestato la propria opera. E lei, Raffaello Tullo, avrà pur varcato la soglia del Comune di Bitonto più volte, la qual cosa non la discuto, ma deve ammettere che io le comunicai di concordare con la nuova amministrazione comunale la data di uno spettacolo per permetterle di rientrare del mancato introito precedente.
E veniamo a quanto scritto dalla signora Loredana Ruggiero: “Mi sono imbattuta in questo post sui cui toni mi esimo dal fare commenti, anche se avrei tanto da dire.
Sento però il dovere di intervenire per confermare quanto sostenuto da Rocco Rino Mangini. Anch'io, a suo tempo, fui contattata dall' assessora Achille per fare uno spettacolo con un gruppo musicale. Passarono mesi dal concerto e del cachet pattuito nemmeno l'ombra, nonostante le reiterate richieste. Non sto a raccontarvi il disagio che ho provato nei confronti dei miei colleghi in quanto unica bitontina del gruppo. La situazione si sbloccò soltanto grazie all'intervento dell'assessore Mangini, al quale rinnovo la mia gratitudine per essersi preso carico e aver risolto una questione della quale non aveva responsabilità alcuna, per cui avrebbe potuto anche in un certo senso lavarsene le mani. Il profondo rispetto che ha sempre mostrato di avere nei confronti degli artisti in generale, ha evitato che ciò accadesse”.
Leggendo, ho pensato che l'avanzare dell'età mi stia giocando brutti scherzi. Non riesco a trovare nella mia vacillante memoria un solo particolare di verità. Anzi sì, un vivo ricordo ce l'ho. Quel meraviglioso spettacolo gospel del Natale in teatro. Era il 23 dicembre? Il 22? Prima di risponderle, Loredana, ho verificato i miei ricordi. Una telefonata l'ho fatta e di certo non a lei ma all'anima di quel gruppo musicale. Le scrivo il suo nome? Superfluo farlo. Lei, Loredana, sa di chi parlo. E sa anche che tutto quanto scritto da lei non è verità ma neppure mezza verità. Mi auguro che si tratti di un problema di memoria piuttosto che… altro. Mi dispiacerebbe dover rivedere il sentimento di profonda stima che nutrivo verso la sua persona.
E concludo con una sintesi indiscutibile su quella “sciagurata” stagione teatrale:
1. Dopo averla programmata vennero meno 30mila euro. Responsabile l'allora assessore al bilancio nonché vostro candidato in questa tornata elettorale
2. Fui costretta a ridefinire il programma a stagione cominciata
3. A conti fatti per due, e solo due spettacoli, emersero problemi
4. Liquidai a titolo personale la somma di uno spettacolo
5. Il secondo spettacolo fu liquidato dalla amministrazione Abbaticchio per personale interessamento del sindaco.
Tutto il resto? Rientra nei giochi da campagna elettorale».