Sui social locali è tutto un fiorire anticipato di rose e frasi a tema, ad impregnare la Rete dell’odore di una candidatura nell’aria già da tempo, messa ora nero su bianco: quella di Rosa Calò a sindaca. Il nome, che circolava già da settimane, nelle ultime ore si è materializzato in un documento che – come ogni segreto di Pulcinella – “va scorrendo va scorrendo, va ronzando va ronzando”.
Il documento, già sottoscritto da una decina tra partiti, movimenti e gruppi politici di area centrosinistra, con Italia in Comune in testa, porta la data di ieri e recita testualmente che “la professoressa Rosa Calò è il candidato sindaco ideale in grado di rappresentare degnamente ogni singolo componente della costituenda coalizione elettorale”, in ragione del “profilo umano, morale, politico e amministrativo che aderisce perfettamente alle quattro linee di principio fondanti il percorso avviato. La sua area di riferimento politico è il centrosinistra, con una vita pubblica spesa da cattolica democratica nel servizio alla comunità, nella scuola come docente e nell’associazionismo nazionale, ispirata dalla stagione politica dell’Ulivo e dalle politiche generative di Guglielmo Minervini. Il suo impegno politico, istituzionale e amministrativo è da sempre fondato sui principi della partecipazione, della libertà, della pari dignità e della circolarità delle idee e delle leadership”.
“Rosa Calò – si legge ancora nel documento spoilerato – rappresenta la sintesi perfetta tra le interessanti idee politiche e le buone prassi amministrative finora condotte, e le nuove sfide che attendono la comunità bitontina nel prossimo futuro. È donna del dialogo, riconosciuta da tutti come figura dalla indubbia statura morale, amministratrice preparata, politica sempre pronta ad accogliere le istanze dei cittadini”.
I firmatari del documento al momento non commentano: bocche cucite e telefoni muti per la stampa.
Anche la diretta interessata è chiusa a bocciolo. Il coordinatore cittadino di Italia in Comune, il professor Raffaele Picciotti, a BitontoLive parla di fuga di notizie e dice che «la candidatura non può essere ancora ufficializzata a livello mediatico. Quando sarà pubblica, le testate giornalistiche locali saranno le prime a saperlo». E chiosa citando Montale e la sua “Non chiederci la parola”: «Codesto solo oggi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo».
Ermetismo politico a parte, se sono rose (e Rosa è) fioriranno presto.