«Se penso a Marco Vacca, mi vengono in mente un cerchio perfetto e l’immagine dell’Uomo Vitruviano di Leonardo. L’armonia, la misura, la bellezza. Marco è stato tutto questo». A parlare è Carmelo Bacco, insegnante della scuola Cassano impegnato nel sociale, interpellato da BitontoLive per un ricordo del grande maestro scomparso ieri, con cui ha avuto una lunga frequentazione e un profondo affiatamento.
«Marco Vacca – spiega – è stato per Bitonto l’uomo vitruviano, una persona completa che ha messo al centro della sua vita l’insegnamento portandolo dappertutto, dalla famiglia alla scuola, dalla parrocchia all’ambito sociale e civile. È stato anche amministratore comunale, presidente dei gruppi di volontariato, ma è stato essenzialmente il maestro ad un livello di “monstrum”, di prodigio. Persona irripetibile, con un’incredibile capacità di comunicazione. Era un maestro non saccente ma che insegnava con autorità caritatevole, porgeva il suo sapere per la crescita di tutti gli alunni, sapeva parlare al ricco e al povero, e usare il dialetto quando ce n’era bisogno, per rafforzare un concetto o renderlo più comprensibile».
Il maestro Vacca volle fortemente un presidio educativo nel centro antico di Bitonto, con la creazione della scuola elementare nell’ex convento intitolata a don Lorenzo Milani. «Prima che ci fossero i lavori di ristrutturazione – ricorda Carmelo Bacco – quando si entrava in quella scuola c’era una mostra permanente su don Milani che partiva dall’inizio delle scale e arrivava al secondo piano, con pannelli realizzati tutti a mano da Marco, che era anche un creativo: è stato lui a portare la grafica dappertutto. Pur di fare arrivare il messaggio, inventava schede memorabili, ritagliava e incollava parti di giornali e di immagini, costruiva scenografie su fogli».
Una comunicazione costruita sulla potenza delle immagini e delle parole, in modo assolutamente artigianale e senza uso del computer, giocando con pezzi di giornale ritagliati ad arte e con scritte realizzate a mano.
«Ho conosciuto alcuni suoi alunni – dice il maestro Bacco – e tutti, indistintamente, mi hanno raccontato della grande fortuna di aver avuto il maestro Vacca, di quanto hanno assorbito da lui. Prendeva un punto e tracciava un cerchio in cui entravano tutti i suoi studenti, nessuno escluso, secondo l’insegnamento di don Milani».
Marco Vacca non ha mai smesso di studiare e di insegnare. È stato un precursore del lifelong learning, l’apprendimento per tutta la vita. Dopo il pensionamento ha dato vita all’Università dell’Anziano, con l’intento di dare centralità alla conoscenza anche nella terza età.
Anche il cinema, l’arte delle immagini in movimento, è stata una sua passione ed è diventata strumento educativo. «Se abbiamo capito qualcosa di cinema negli ultimi cinquant’anni – asserisce Carmelo Bacco – lo dobbiamo ai suoi cineforum. I contenuti e il linguaggio cinematografico venivano spiegati nelle sue schede, che venivano distribuite gratuitamente nel cinema Coviello nelle famose rassegne del martedì. Quelle schede, realizzate a mano, erano autentici capolavori, opere d’arte. Marco Vacca è stato un insegnante “magico” in tutti i campi. Ma la scuola resta il territorio principale dove ha espresso il meglio di sé, e soprattutto l’ha fatto esprimere agli altri».