Cronaca

Droga: al setaccio una palazzina della zona 167, cinque arresti

La Redazione
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Bitonto - Droga: al setaccio una palazzina della zona 167
I Carabinieri hanno recuperato dalla fognatura e sequestrato 138 grammi di marijuana e 7 dosi di cocaina
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A pochi giorni dal cambio di dipendenza dei territori di Palo del Colle e Bitonto, ora passati sotto la competenza della Compagnia Carabinieri di Modugno, è stato disposto un servizio a largo raggio sulla città di Bitonto con l’impiego di 20 militari. All’attività di controllo delle aree d’interesse operativo hanno partecipato, oltre ai carabinieri della Stazione di Bitonto, quelli del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Modugno, delle Stazioni Carabinieri di Grumo Appula e Bitetto, personale del Reparto Operativo di Bari e unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno. Al termine delle operazioni, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, R.A. 26enne, D.F.D. 28enne, D.V. 18enne, L.G. 35enne, P.L. 18enne, tutti già noti alle forze dell’ordine.

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L’intervento ha avuto inizio nel pomeriggio di sabato scorso e si è concluso alle prime luci di domenica in un complesso di edilizia popolare della zona 167 di Bitonto, segnalata come base di un’intensa attività di spaccio di stupefacenti.

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A seguito di un’attenta osservazione, sono stati individuati dei soggetti che stazionavano ai piedi di alcune palazzine, mentre altre persone, dopo essere giunte sul luogo, si allontanavano in fretta. Ritenuto che dietro quel via vai di persone vi fosse un’illecita attività di spaccio, i Carabinieri hanno circondato le palazzine di via Pertini e sono entrati in azione. Il rapido intervento ha permesso di bloccare tre giovani, in possesso di una radio ricetrasmittente, i quali comunque, alla vista dei militari in abiti borghesi, sarebbero riusciti a dare l’allarme all’addetto alla cessione che si prodigava a chiudere il portone d’accesso allo stabile e a tentare la fuga, salendo le scale dell’edificio con un borsone nero a tracolla.

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È bastato poco ai Carabinieri per individuare l’appartamento ove il giovane aveva trovato rifugio, con l’aiuto di un ulteriore soggetto. I Carabinieri, una volta entrati nell’abitazione ove si trovavano i due uomini, che si presentava in fase di ristrutturazione, hanno iniziato le operazioni di perquisizione e, in questo contesto, il fiuto del cane pastore One ha permesso di individuare in camera da letto il borsone nero, vuoto ma dal quale proveniva un forte odore di marijuana.

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Sempre il fiuto di One conduceva i militari in quello che, al termine della ristrutturazione dell’appartamento, sarebbe diventato un bagno e, dall’interno del tubo di scarico, si aveva modo di percepire il forte odore acre analogo a quello del borsone. Con l’ausilio di una squadra dei Vigili del Fuoco di Molfetta si procedeva quindi a recuperare, all’interno dell’impianto fognario, parte del materiale di cui i due avevano tentato di disfarsi, ovvero 44 dosi di marijuana dal peso complessivo di 138 grammi e 7 dosi di cocaina del peso complessivo di 4,1 grammi, oltre a diversi involucri ormai privi del contenuto dissoltosi nelle acque reflue e a un’antenna di una radio ricetrasmittente. La perquisizione permetteva inoltre di rinvenire all’interno dell’abitazione, oltre alla somma contante di 915 euro in banconote di piccolo taglio, un manoscritto relativo alla contabilità dell’illecita attività di spaccio.

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I cinque arrestati, le cui responsabilità dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, sono stati associati presso le case circondariali di Lecce, Matera e Turi ove resteranno a disposizione della Procura della Repubblica di Bari che ha chiesto la convalida dell’arresto. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli indagati attendono l’eventuale convalida dell’arresto da parte del gip presso il Tribunale di Bari, dopo l’interrogatorio e il confronto con la difesa.

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giovedì 3 Febbraio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 17:04)

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Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Ben fatto, complimenti ai Carabinieri. È a questa gente che bisogna rendere la vita difficile, non ad altri (vedi frase infausta del sottosegretario Sileri)..