Attualità

Addio a Tommaso Urbano, lo schivo benefattore innamorato della musica

Michele Sblendorio - Confraternita Santa Filomena Bitonto
L'istituto Maria Cristina
Lo storico segretario dell'istituto Maria Cristina, scomparso ieri, ha contribuito alla valorizzazione della figura e delle opere di Tommaso Traetta e alla costruzione del Palazzetto dello Sport
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Apprendiamo del ritorno alla Casa de Padre di Tommaso Urbano. Ai più, forse, questo nome non dice molto. Persona molto schiva e discreta, mal sopportava l’apparire. Avendo avuto modo di conoscerlo nel corso della sua attività lavorativa, quale segretario dell’istituto Maria Cristina di Savoia, ritengo doveroso ricordarlo in maniera degna per l’opera preziosa svolta nel citato istituto e per altre significative iniziative che hanno dato lustro alla città di Bitonto.

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Tommaso Urbano ha lasciato testimonianze di tutto rispetto. Insieme ad un gruppo di cittadini ha dato vita all’associazione culturale Tommaso Traetta, promuovendo e recuperando alla memoria della città figure quasi dimenticate di nostri illustri concittadini. Compositori, musicisti, maestri e direttori di orchestra che, con l’arte della musica, hanno contribuito a far conoscere Bitonto e a diffondere la cultura musicale in tutto il mondo. Tra le varie iniziative dell’associazione culturale da lui promossa, ha contribuito affinché venisse eretta la statua di Tommaso Traetta in piazza Aldo Moro; affinché venissero da Venezia traslati i resti mortali del Maestro, che hanno trovato degna sede e sepoltura nella nostra Cattedrale; affinché venissero trovati e recuperati a San Pietroburgo (dove Tommaso Traetta svolse attività di maestro di cappella alla corte della zarina Caterina II) spartiti e composizioni che sarebbero altrimenti andati perduti.

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Suo è stato, molti anni prima che si concretizzasse, il suggerimento di intitolare a Tommaso Traetta il recuperato e restaurato teatro comunale (ex Umberto I). Ci sono a riprova corrispondenze intercorse con le amministrazioni dell’epoca, che lasciarono cadere nel vuoto tale indicazione. Poi, però, il tempo è stato galantuomo, ancorché la sua indicazione sia stata fatta propria da altri. In questa occasione gli va riconosciuto questo merito.

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Nell’Istituto Maria Cristina, a cui si è dedicato senza risparmio di tempo e di risorse, è stato punto di riferimento importante per l’espletamento di un delicato servizio rivolto alle persone meno fortunate (bambini e ragazzi delle realtà marginali della città, ragazze madri bisognevoli di tutto per il superamento delle intuibili difficoltà). Per questa sua dedizione e particolare attenzione ai servizi da erogare a questa fascia di persone, non sempre trovò facile apprezzamento e collaborazione, al punto che a qualche “benevolo” faceva piacere definirlo (o, meglio, accusarlo) “padre-padrone del Maria Cristina”. Si è visto, poi, con la sua andata in pensione, che brutta fine abbia fatto l’Istituto. Sotto la presidenza del dottor Franco Nacci e con la sua fattiva collaborazione, fu realizzato il Palazzetto dello Sport. Opera meritoria che apriva l’istituto alla città e creava una sinergia positiva con i fruitori dell’istituto. In questa occasione desidero sottolineare che le risorse finanziarie non superarono i 200 milioni di lire, laddove analoghe iniziative in altre realtà della nazione richiedevano cifre superiori al miliardo di lire. Il che porta ad una domanda: furono onestà, trasparenza, capacità o altro?

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Andiamo oltre, nel suo operare, Tommaso Urbano negli anni 80/90 ebbe una grande intuizione: istituire al Maria Cristina un Centro di educazione musicale, cerniera tra la realtà interna dell’istituto e la realtà esterna della città. Un’iniziativa che, se non annullava del tutto, sicuramente sanava, leniva, alleggeriva e creava un ponte e le condizioni per attenuare, abbattere ed eliminare “steccati, divari e riserve mentali” nei confronti di chi, per una sorte meno benigna, era costretto ospite dell’istituto. Quel Centro di educazione musicale è stato il sano rimedio per migliorare le sensibilità degli ospiti e un’occasione di crescita per ragazzi interni ed esterni che, con tale esperienza, hanno evitato devianze e fatto maturare sensibilità con apertura verso forme di educazione e di crescita morale e culturale. Gli effetti dell’iniziativa di quel Centro di educazione musicale sono evidenti ancora oggi. Da quei percorsi formativi e da quella esperienza sono venuti fuori tanti giovani talenti che, con l’approdo anche al Conservatorio di Bari, hanno creato la condizione per la nascita di tante realtà musicali: bande, orchestre e cantanti di spessore. L’avere a Bitonto cinque bande musicali e cantanti lirici è un aspetto straordinario di tutto rilievo, è l’effetto ancora presente di quanto portato in gestazione dal Centro di educazione musicale voluto da Tommaso Urbano, vera fucina e incubatore di intelligenze e potenzialità di cui dovrebbe andare orgogliosa tutta la città.

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Altra particolarità di Tommaso, conosciuta da pochi e che non gli piaceva ostentare, era l’appartenenza alla Società dei Benefattori, promotori del Ricovero di Mendicità (la struttura dei Cappuccini in fondo a via Traetta).

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Molte altre cose andrebbero dette, ma mi fermo a queste che, a caldo, ho voluto riportare e condividere. Spero che le testimonianze di questo nostro amico e concittadino, schivo e sempre nell’ombra, non vengano dimenticate e che la sua opera venga degnamente ricordata da ognuno di noi. Con sincera stima è doveroso dire: Grazie Tommaso!

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lunedì 3 Gennaio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 17:13)

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babbo natale
babbo natale
2 anni fa

nulla da aggiungere, se non l'inutile traslazione (che ben ricordo, un funerale farsa) dei resti mortali di T.Traetta il quale secondo fonti sicure non fu nella sua volontà ritornare a Bitonto e se mai fosse smentita tale notizia a mio parere sapere di un illustre bitontino sepolto in una chiesa in Venezia…lascio qui a chiunque concludere.

PLINUS
PLINUS
2 anni fa

UN VERO BENEFATTORE SILENZIOSO DISCRETO FATTIVO.
NON MANCHERA' SICURAMENTE QUALCHE PROFESSORE BENEFICIATO DI SCRIVERE PIU' AMPIAMENTE DELL'OPERA IN DIVERSI CAMPI SOCIO-RELIGIOSI DI TOMMASO URBANO; FARNE, SE POSSIBILE, OGGETTO DI UN LAVORO LETTERARIO. CORAGGIO E RICONOSCENZA …