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Decreto flussi, via libera all’ingresso legale di circa 70mila lavoratori stranieri

La Redazione
Manodopera straniera in agricoltura
SOS manodopera nelle campagne pugliesi, dove un quarto dei prodotti agricoli viene raccolto da mani non italiane
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“Il decreto flussi 2021 è importante per salvare i raccolti e cogliere nel settore agroalimentare le opportunità che vengono dalla ripresa economica in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri nonostante la crescita di interesse tra gli italiani”. Ad affermarlo è la Coldiretti Puglia, commentando positivamente l’approvazione in Consiglio dei Ministri della legge decreto flussi 2021/2022,  grazie alla quale circa 70mila cittadini stranieri potranno venire a lavorare legalmente in Italia.

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Una necessità – sottolinea la Coldiretti Puglia – per garantire la programmazione di fronte alle crescenti di difficoltà di spostamento tra le frontiere a seguito della pandemia. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

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Da mesi è SOS manodopera nei campi in Puglia, e per salvare i raccolti, con la campagna olivicola in corso, è importante il decreto flussi in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri. Nei campi pugliesi sono già andate perse 30mila giornate di lavoro.

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“Un problema grave in una situazione in cui a livello regionale viene ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore in Puglia, mentre si registrano fortissime difficoltà a reperire anche la manodopera italiana”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

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A pesare sono i limiti al passaggio nelle frontiere disposti da molti Paesi per l’emergenza Covid – spiega la Coldiretti – ma anche il mancato riconoscimento in Italia dei green pass ottenuti da vaccini somministrati nei Paesi extracomunitari, come il Sinopharm cinese, la cui validità non è riconosciuta in Italia.

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In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità romena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%).

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mercoledì 29 Dicembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:04)

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arcy
arcy
2 anni fa

il decreto flussi, seppur degno di considerazione ma non riesco a comprendere come mai ci sia un forte SOS manodopera nei campi in Puglia, per salvare i raccolti, e poi concediamo a migliaia di cittadini il reddito di cittadinanza ….
I percettori del RDC sono una grande risorsa umana, che qualora fosse impiegata adeguatamente nei lavori dei campi giustificherebbe le somme corrisposte.

Franco
Franco
2 anni fa

Speriamo non sia più la Protezione Civile pugliese ad occuparsi degli alloggi temporanei sennò ricominciamo con le manzette.