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“Collegium Cocorum”, riconoscimento alla carriera per Vito Chiapperino

Annarita Cariello
Chef Vito Chiapperino
L'executive chef di Mariotto ha ottenuto la prestigiosa onorificenza conferita dalla Federazione Italiana Cuochi
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«Un riconoscimento alla carriera ma soprattutto alla passione di una vita». Così Vito Chiapperino, executive chef di Mariotto, ha definito la consegna del collare Collegium Cocorum, la prestigiosa onorificenza al merito professionale che ha ottenuto lo scorso 13 dicembre a Roma dalla Federazione Italiana Cuochi.

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Trent'anni di gavetta e carriera passati nelle più prestigiose cucine del territorio, rispettando la tradizione ma sempre con gli occhi e la mente aperti alle novità, hanno fatto dello chef mariottano uno tra i più stimati professionisti del settore.

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Insieme ad altri 250 cuochi provenienti da tutta Italia, tra i quali anche lo chef bitontino Emanuele Natalizio, Vito Chiapperino ha potuto ricevere il collare ispirato al riconoscimento anticamente tributato dalla Roma Imperiale alla professione del cuoco, dedicato ai professionisti del settore che da oltre venticinque anni promuovono con successo le tradizioni e il prestigio della cucina italiana nel nostro Paese e nel mondo.

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«È stata una grande emozione da vivere, una soddisfazione enorme che spero in tanti possano provare nella propria vita», ha commentato lo chef mariottano, che ha spiegato a BitontoLive.it i requisiti che la Federazione Italiana Cuochi richiede per poter accedere al prestigioso riconoscimento: «Occorre dimostrare di avere almeno 25 anni di carriera nel settore, soprattutto ad alto livello, di possedere più di 45 anni e di essere tesserato da almeno 5 anni nelle varie federazioni regionali».

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E ha continuato: «La cerimonia si è svolta a Roma e, a causa delle regole anti Covid,è stata scelta la Sala delle Esposizioni che permetteva di accogliere i 250 chef invitati, oltre a tutte le personalità e le istituzioni presenti, come Salvini, Tajani, Brunetta e tanti presidenti di provincia e sottosegretari. Assenti, purtroppo, per impegni istituzionali il premier Draghi e la Meloni».

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Chiapperino, poi, ha ripercorso le varie tappe lavorative e personali che gli hanno permesso di raggiungere l’Olimpo della cucina territoriale, distinguendosi per una cucina gourmet, creativa e colorata, sempre all'avanguardia.

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«Sin da piccolo mi è sempre piaciuto fare pasticci tra i fornelli, quindi quando ho dovuto scegliere la scuola superiore ho optato subito per l’istituto alberghiero di Bari. Nel 1991 ho preso diploma di cuoco ed è iniziata la mia carriera», ha raccontato.

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Dopo varie stagioni estive nelle cucine degli alberghi e dei ristoranti di tutta Italia, chef Chiapperino si è specializzato nella cucina per sale ricevimenti, lavorando per dieci anni a Castel del Monte a "Parco degli Svevi", poi a "Lady  Tiffany" a Ruvo di Puglia e ai "Luoghi di Pitti" ad Altamura, dov’è rimasto per nove anni. A seguire, è diventato executive chef di "Villa Ciardi" a Molfetta, di "Polvere di Rose" a Corato ed ora di "Torre Giulia" a Cerignola, tutte sale ricevimenti molto rinomate del territorio.

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«Per diventare chef ho dovuto fare una lunga gavetta, iniziando da comì di cucina, poi come capo partita, secondo chef ed infine chef, ed è una responsabilità non indifferente. Oltre ad avere le doti culinarie, ovviamente, bisogna essere anche un bravo economo per far quadrare i conti dell'azienda, dando sempre qualità e merce di prima scelta, ma bisogna essere anche un buon psicologo per comprendere le caratteristiche e le peculiarità di ogni membro dello staff, per dare ad ognuno la posizione e la mansione più adatta al carattere e alle doti di ciascuno, come un buon padre famiglia», ha confessato Chiapperino.

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«La mia tipologia di cucina, nonostante sia rivolta ad un grande numero di persone come accade nei ricevimenti, è prettamente gourmet, molto attenta ai particolari, ai colori, alla simbiosi dei gusti. Dietro c'è sempre un lavoro di programmazione e prove, per fondere insieme bellezza e gusto, affinché in ogni portata sia presente la parte morbida, quella liquida, quella croccante, tutto ciò che rende un piatto eccezionale. Senza dimenticare le tecniche di cottura, dalle più tradizionali a quelle innovative, a bassa temperatura, sottovuoto, a freddo, in osmosi».

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«Un vero chef – ha concluso – deve sempre essere in aggiornamento e in movimento, al passo con i cambiamenti della cucina che è in continua espansione. Questo è il mio desiderio per il mio futuro personale e professionale: andare sempre avanti, senza fermarsi mai»!.

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domenica 19 Dicembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:08)

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PLINUS
PLINUS
2 anni fa

LA PASSIONE PREMIA!! COMPLIMENTI.
OTTIMO MESSAGGIO PER I GIOVANI AD IMPEGNARSI PER GUADAGNARE UN LAVORO SENZA ATTENDERE IL REDDITO DI CITTADINANZA DATO DAI POLITICI PER ASSICURARSI UNA PLATEA DI ELETTORI SENZA VISIONE E, IN CERTI CASI, DIGNITA'.
AUGURI A CHIAPPERINI. HA DETTO COSE SAGGE NELL' INTERVISTA. “””COME UN PADRE DI FAMIGLIA”” CHE I GIOVANI, PER NATURA, TENDONO AD ELIMINARE PLAGIATI DA INFLUENZER DA STRAPAZZO CHE SI ARRICCHISCONO GRAZIE ALLA CREDULITA' DI MOLTI SPROVVEDUTI.