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Delibera di Giunta regionale per il contenimento dei cinghiali

La Redazione
Campo devastato dai cinghiali
Sono 250mila ad assediare città e campagne. Durante la pandemia sono aumentati del 15%
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Con un aumento del 15% durante l’emergenza Covid, che ha ridotto per mesi la circolazione dei mezzi sulle strade rurali e in città, contro la proliferazione incontrollata dei cinghiali arriva il primo atto regionale che consente agli agricoltori di avanzare richiesta d’intervento e di procedere direttamente nei propri fondi se muniti di apposita licenza di caccia. Ad annunciarlo è la Coldiretti Puglia, commentando positivamente l’approvazione della delibera di Giunta regionale per contrastare il proliferare dei cinghiali, che potrà trovare piena attuazione con il via libera della Regione Puglia della Vas (valutazione ambientale strategica) del Piano Faunistico Venatorio.

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I branchi di cinghiali – sottolinea la Coldiretti regionale – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggendo raccolti, aggredendo gli animali e assediando le stalle. C’è chi si è ritrovato un cinghiale in piscina, chi li ha incrociati in mare e anche chi li ha fotografati mentre si godevano la siesta su un materasso abbandonato accanto ai bidoni della spazzatura.

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I cinghiali – sottolinea la Coldiretti – hanno preso possesso del territorio delle aree protette e si sono spinti anche nei centri abitati con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città, oltre che nelle aree coltivate. In pericolo non ci sono solo le produzioni agricole necessarie per soddisfare la domanda alimentare dei cittadini, ma anche la sicurezza delle persone che in alcuni territori sono assediate fin sull’uscio di casa, senza dimenticare gli incidenti stradali e i pericoli per i mezzi di soccorso.

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Il provvedimento della Giunta regionale, fortemente voluto dalla Coldiretti e proposto dall’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia, prevede tra l’altro che l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spetti alla polizia locale e provinciale, con gli agricoltori che saranno coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma potranno delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale, in base al calendario venatorio che verrebbe allargato fino a comprendere i mesi da settembre a gennaio. La regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sarà affidata al prefetto, in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza”.

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La situazione è diventata insostenibile nelle campagne: si calcolano danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole. Viene anche compromesso l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico, con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

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Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal Ministero della Salute, che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste suina africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali. L’azione di contenimento, dunque, sarà indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.

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venerdì 12 Novembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:21)

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