Futsal femminile

PalaBorsellino insufficiente, gare casalinghe delle leonesse a Giovinazzo

Danilo Cappiello
Il team della Marbel Bitonto
Doccia fredda per i tifosi della Marbel Bitonto, che aspettavano con trepidazione la prima partita in casa delle neroverdi
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Una sconfitta per tutti, almeno per il momento.

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Inutile prendersi in giro o cercare autoconvinzioni che non sono momentaneamente in vendita in nessuno store delle coscienze: l’impossibilità della Marbel Bitonto di disputare gare casalinghe qui a Bitonto è una sconfitta a livello sportivo e morale per tutta la città.

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Da maggio scorso, da quando le ragazze hanno festeggiato il double Campionato-Coppa Italia, il primo pensiero d’ogni tifoso delle neroverdi è stato di potersi godere live, a Bitonto, l’esordio casalingo delle leonesse e l’intero campionato.

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Ma quel primo pensiero, per il momento (e c’è da sperare che sia un impedimento solo temporaneo) resta nel cassetto. Le ambizioni alte della società guidata dal patron Silvano Intini non coincidono purtroppo con la dimensione strutturale (nel vero senso della parola) del centro polifunzionale Paolo Borsellino.

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Come spiegato sulla pagina ufficiale della società bitontina, infatti, le numerose richieste di affluenza succedute all’exploit avvenuto con la distribuzione degli abbonamenti l’estate scorsa, hanno fatto sì che la tensostruttura divenisse insufficiente ad ospitare le gare interne delle leonesse.

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La logica conseguenza? Il trasferimento delle atlete al palazzetto di Giovinazzo.

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Ora, passi la passione più che giustificata della tifoseria bitontina, attratta – e diversamente non potrebbe essere – dall’intero movimento sportivo in crescendo, com’è possibile pensare che una città di circa 60mila abitanti, candidata un pugno di anni fa a Capitale italiana della Cultura, non abbia una struttura adeguata ad ospitare un campionato di massima serie nazionale?

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Sia chiaro, qui non si vuole puntare il dito contro nessuno perché sarebbe fin tropo facile farlo, però va analizzato un problema sostanziale che sta alla base di tutto: non devono essere le ambizioni di uno o più imprenditori, locali e non, a mettere in evidenza le carenze strutturali dell’impiantistica sportiva di una città, ma spetta alla città offrire come materia prima, a tutti quanti gli imprenditori che vogliano investire nello sport bitontino, una struttura adeguata. È una condizione imprescindibile per poter consentire la crescita di un progetto sportivo serio e ambizioso, propria, supportato dai fatti e non solo dalle dichiarazioni di facciata. Inutile sottolineare che, più alto è il livello delle competizioni, maggiore è il ritorno di visibilità ed economico che ne deriva alla città, che può aprire le proprie bellezze a tutta Italia.

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Perché se si pensa che un campionato nazionale di massima serie possa portare solamente qualche telecamera in più durante la gara, e poi via, si sbaglia di grosso.

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Ospitare una squadra in massima serie significa per forza di cose ospitare anche una tifoseria massiccia al seguito, e una tifoseria massiccia al seguito significa dare la possibilità di mostrare Bitonto a chi arriva da fuori, consentendo a bar, pub e ristoranti di assorbire clientela extra che di questi tempi è un autentico lusso, significa dare la possibilità ai numerosi b&b della città di aprire le proprie porte, significa far godere a tutti i forestieri le bellezze del centro antico e non solo. Significa, più di tutto, compiere finalmente un salto di qualità.

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Quel passo verso il futuro che ci auguriamo possa avvenire quanto prima, per riscattare questa sconfitta che lascia l’amaro in bocca a chi già stava pregustando una seie A tutta da godere, e invece sarà costretto, almeno per il momento, ad una “trasferta” a Giovinazzo.

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E forse non basterà la promessa d’installare una nuova tribuna nella tensostruttura per soddisfare le esigenze di una tifoseria e di un intero movimento sportivo cittadino.

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Ah, in tutto ciò meglio stendere un velo pietoso sul capitolo palazzetto dello sport, perché l’intreccio perverso di burocrazia che lo tiene fermo è degno di un capolavoro di Stephen King.

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venerdì 22 Ottobre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:30)

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MICHELE CORTESE
MICHELE CORTESE
2 anni fa

Questo risultato viene da molto lontano x chi nn ama lo sport in generale e di chiacchiere se ne sono dette tante anche a scapito di avere una denunzia nn dimentichiamo che bisogna approntare lo stadio del calcio a VOI le conclusioni.