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Piano nazionale infanzia, Ruggiero (M5S): “Monitorare distribuzione omogenea dei servizi”

La Redazione
Scuola dell'infanzia
Livello minimo di servizi da garantire a livello nazionale, per non lasciare nessun territorio indietro
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Il 21 maggio scorso l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha approvato il 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Il Piano è strutturato in tre aree d’intervento: Educazione, Equità, Empowerment (potenziamento), ciascuna composta da obiettivi generali e azioni specifiche.  

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Per l’adozione definitiva del Piano sono necessari ulteriori passaggi formali: il parere dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e quello della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, della Conferenza unificata e alla deliberazione in Consiglio dei ministri, per terminare con l’adozione con decreto del Presidente della Repubblica.

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 “Il nuovo Piano nazionale Infanzia e Adolescenza – commenta la deputata bitontina M5S Francesca Anna Ruggiero, componente della Commissione Infanzia e Adolescenza, a margine della discussione sul piano – è un ottimo schema di sostegni per i più piccoli, soprattutto dopo le conseguenze negative della pandemia che si sono ripercosse inevitabilmente sui minori. Ora l’obiettivo è impegnarsi per definire i Livelli Essenziali delle Prestazioni anche in questo ambito, di cui l’incardinamento nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza relativamente agli asili nido è già una svolta epocale, attesa da oltre vent’anni”.

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“Se le aree d’intervento – continua – sono giuste e vanno inquadrate in un contesto di potenziamento del welfare familiare, che poggia anche su novità importanti come l’assegno unico universale e incentivi al lavoro femminile, bisogna sempre tenere a mente che i servizi vanno erogati in maniera omogenea su tutto il territorio, con l’obiettivo di aggredire efficacemente i problemi che ostacolano uno sviluppo sano e positivo dei più piccoli”.

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“Un livello minimo di servizi distribuito a livello nazionale è una prerogativa ineludibile, se vogliamo affrontare queste criticità in maniera organica, senza lasciare nessun territorio indietro”, conclude la deputata bitontina.

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giovedì 14 Ottobre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:32)

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