Cinque arresti per rapina pluriaggravata e porto illegale di armi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita all’alba di oggi da agenti della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Polizia di Bitonto, a carico di cinque pregiudicati baresi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
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La notte del 10 giugno scorso un commando armato, composto da cinque uomini travisati, bloccò e rapinò un camion in transito nel quartiere San Paolo di Bari. I rapinatori, per fermare l’autoarticolato, misero di traverso sulla strada un’Alfa Romeo, esponendo una paletta del tipo di quelle in uso alle forze di polizia. Dopo aver fatto scendere l’autista, lo percossero e incappucciarono, sequestrandolo per alcune ore. All’alba la vittima fui poi liberata e il camion fu abbandonato nelle campagne di Noicattaro.
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A seguito della denuncia e grazie al servizio di geo localizzazione del rimorchio, i poliziotti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Bitonto sono riusciti a recuperare la merce, da poco occultata dai rapinatori all’interno del deposito di un’insospettabile azienda ortofrutticola nella zona industriale di Noicattaro.
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Le indagini, avviate e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, hanno consentito di identificare i cinque componenti del commando in altrettanti pregiudicati baresi: i quarantenni Carlo Dilena e Beniamino Misceo, Giovanni Masodine di 35 anni e i cinquantenni Giuseppe Ottomano e Domenico Attolico.
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Gli investigatori sono riusciti ricostruire tutte le fasi dell’assalto. In particolare, i rapinatori, oltre alla paletta di segnalazione e ad una pistola, si sarebbero procurati anche un lampeggiante da utilizzare, in caso di necessità, per convincere la vittima a fermare il camion.
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La merce rapinata è stata restituita ai legittimi proprietari, mentre i titolari dell’azienda ove era stato occultato il bottino sono stati denunciati per il reato di ricettazione.
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Masodine e Ottomano, già detenuti per altra causa, hanno ricevuto in carcere la notifica dell’ordinanza a loro carico. Dilena, Misceo e Attolico sono stati condotti nel carcere di Trani, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Proseguono le indagini per accertare la responsabilità del gruppo per altri atti predatori, commessi anche in altre aree del territorio nazionale.
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