Politica

Damascelli: «Il milite ignoto sia Cittadino d’Italia»

La Redazione
Cerimonia di tumulazione del Milite ignoto (Roma
Dall'ex consigliere regionale parte l'invito ai Comuni pugliesi a conferire la cittadinanza onoraria in occasione del 4 novembre
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Una proposta rivolta agli amministratori di tutta Italia nel nome della memoria di chi ha sacrificato la sua vita per la Patria arriva dal Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia. Iniziativa a cui ha aderito il bitontino Domenico Damascelli, ex consigliere regionale.

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«Quest'anno ricorre il centenario della sepoltura del Milite ignoto all'Altare della Patria, uno dei simboli massimi della nostra nazione assieme al Tricolore e all'Inno nazionale», ricorda Damascelli, che annuncia il suo appoggio al progetto nazionale “Milite Ignoto, Cittadino d'Italia (1921-2021)", idea nata per attribuire un adeguato ed ancor più sentito valore a questo simbolo d’italianità.

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Il progetto prevede di onorare degnamente il “celebre” soldato ignoto caduto in guerra, conferendogli il titolo di Cittadino d'Italia da parte di tutti i Comuni italiani, «così che il Milite costituisca davvero, al di là della retorica di rito, un momento straordinario di unità nazionale», dichiara Damascelli.

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«I Comuni – è il suo auspicio – possono riconoscere la cittadinanza onoraria, garantendo al soldato per sempre il valore storico e di fratellanza comunitaria».

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Non solo: «Sarebbe anche significativo se al Milite ignoto fossero intitolate piazze, vie o altri luoghi pubblici».

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La presenza del corpo del semplice fante al Vittoriano fu codificata dalla legge 1075 dell'11 agosto 1921. Il Parlamento approvò la legge perché fosse data degna sepoltura alla salma di un soldato ignoto, salma che fu scelta secondo un rito pietoso e altamente commovente. Il 28 ottobre 1921, alla madre di un caduto il cui corpo non era stato trovato, fu affidato il compito di designare quale dovesse essere la salma del Milite ignoto. Totale, naturalmente, la non conoscenza circa l'identità anagrafica del caduto; sicura però la sua assoluta italianità. In questa maniera, infatti, tutti gli italiani poterono riconoscere nel “sacro” loculo di quel militare sconosciuto i resti di una persona cara perita durante il conflitto. Il 4 novembre dello stesso 1921, poi, la bara, portata a spalla da 12 decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare, venne deposta nella cripta ai piedi della Dea Roma.

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«Anche l'Anci, in rappresentanza di tutti i comuni italiani, supporta questa proposta, una valida e giusta iniziativa che condivido e sostengo perché il soldato d'Italia, un fante elevato a simbolica figura di completo e gratuito amore per la Patria, tale da portarlo all'estremo sacrificio della vita, sia riconosciuto come Cittadino d'Italia», sostiene Damascelli.

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«Per suggellare l’importante anniversario del  prossimo 4 novembre, giorno emblematico e di festa nazionale, invito gli amministratori dei vari Comuni pugliesi ad adottare una deliberazione per onorare degnamente questa memoria, associandosi ai nobili propositi dell'iniziativa e conferendo la cittadinanza onoraria del proprio Comune al Milite ignoto. Lo merita il sacrificio di milioni di giovani italiani caduti durante il primo conflitto mondiale. Lo meritano il Paese e tutti gli italiani», conclude Damascelli.

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giovedì 7 Ottobre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:34)

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