Attualità

Zona artigianale, esulta il Comitato per il sì della Regione all’APPEA

La Redazione
La zona artigianale di Bitonto
«Con la conversione da zona PIP ad area produttiva paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzata, possiamo finalmente superare restrizioni, vincoli e imposizioni»
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Via libera dalla Regione Puglia alla variante urbanistica che converte la zona artigianale da area PIP (Piano per gli Insediamenti Produttivi) ad APPEA (Area Produttiva Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata).

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L’ha deciso la Giunta regionale con delibera 1273 del 28 luglio scorso, dando parere favorevole alla modifica delle attività insediabili nella zona artigianale, contenuta nella delibera del Consiglio comunale di Bitonto 142 del 2019.

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«Possiamo finalmente superare restrizioni, vincoli e imposizioni di clausole di quella convenzione da anni vigente in zona artigianale (il vecchio PIP), che abbiamo definito “convenzione capestro” e che non solo ha letteralmente bloccato lo sviluppo della zona artigianale, ma ha depresso, mortificato e a volte letteralmente immobilizzato le nostre attività o i nostri intenti, producendo spesso danni anche irrimediabili. La commercializzazione tanto attesa e che abbiamo da anni strenuamente richiesto all’amministrazione comunale è finalmente realtà». Così Vincenzo Marinelli, presidente del Comitato Zona Artigianale, in una lettera aperta a soci e artigiani.

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COSA CAMBIA

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Sarà possibile – spiega Marinelli – frazionare, affittare, subaffittare, sarà possibile locare, trasferire. Si potranno insediare e realizzare piccoli e grandi laboratori artigianali, stabilimenti per la piccola e media industria; collocare e allestire grandi depositi commerciali. Sarà possibile realizzare nuovi edifici per attività artigianali con annessi depositi, magazzini e servizi tecnici e amministrativi</strong>; nonché stabilimenti per la piccola e media industria con annessi depositi, magazzini e servizi tecnici amministrativi. Ma soprattutto si potranno realizzare ed insediare edifici per la produzione di beni e servizi di natura commerciale, di carattere finanziario e di telecomunicazioni. Molti professionisti potranno aprire studi attraverso la possibilità di creare edifici per le attività professionali. Tutto questo con una novità assoluta ulteriore: la realizzazione di strutture con destinazioni che possano anche contemplare due o tre destinazioni precedentemente elencate (un’azienda potrà produrre, offrire il prodotto all’utenza e avere anche uno studio commerciale o legale al suo interno; un’azienda potrà frazionare il suo immobile e destinarne una parte alla produzione ed un’altra ad affitto ad altro impiego e così via).

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«L’APPEA nella zona artigianale di Bitonto – esulta il presidente Marinelli – non solo rappresenta un unicum in tutta la Puglia, e noi artigiani di Bitonto siamo e rimaniamo con orgoglio i pionieri, ma consentirà a tutti noi di poter in futuro godere di agevolazioni in molti campi (produttivo, fiscale, energetico…) e di poter essere destinatari di finanziamenti locali, nazionali ed europei che l’amministrazione comunale saprà certamente ottenere in nostro favore. Siamo l’unica zona APPEA di Puglia che vanta il diritto, con le sole zone ASI, di usufruire dei finanziamenti regionali già disponibili, per migliorare infrastrutture e servizi di tutta l’area».

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«Ma – aggiunge – vi è dell’altro: dietro la “commercializzazione” (parola molto sentita da noi tutti), si pongono le basi per dare al comparto produttivo locale un assetto gestionale che, come nelle nostre riunioni evidenziavamo, rimane unico per ora in Puglia e tra i più avanzati in Italia. Quello di oggi è un passaggio fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio, perché siamo convinti che si creerà un ambiente favorevole per lo sviluppo delle imprese e in grado di agevolare la diffusione dell’innovazione, della digitalizzazione e delle buone pratiche per una crescita sostenibile. Miriamo ad attrarre investimenti, a riutilizzare i siti dismessi, a gestire gli incentivi. Questo innovativo progetto di riforma ha trovato, come ricorderete, la sua genesi in un sapiente lavoro di coordinamento di tutte le forze in campo: artigiane, politiche, industriali e lavorative e di quei cittadini (artigiani e non) volenterosi di dare un contributo alla rinascita. Siamo stati sempre convinti, all’interno del Comitato Zona Artigianale, che lavorare bene, meglio e sano e in sinergia avrebbe dato il risultato oggi ottenuto, che vuol dire slancio per occupazione e ricchezza per il territorio, ripresa vera, reale e concreta».

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«E con le stesse forze – rilancia Vincenzo Marinelli – continuiamo a pensare ancora più in grande. Anzi siamo già al lavoro. Per essere più forti ancora, infatti ci muoviamo per rendere ora il comparto intero ancor più adeguato ai tempi attuali e fortemente innovativo. Le stesse forze artigiane, politiche, industriali e lavorative e quei cittadini volenterosi che ci hanno aiutato in questa missione volta a dare un contributo massivo alla nostra rinascita, sono già lì nuovamente al nostro fianco e ci aiuteranno ad iniziare prestissimo un processo di ulteriore ammodernamento in ottica futura, trovando le soluzioni migliori per favorire anche le creazione e realizzazione di attività di valorizzazione di beni ambientali e culturali, ricreative e sportive, di svago che diverranno obiettivo primario. Abbiamo sempre voluto il bene della zona artigianale, siamo nati scevri da ogni appartenenza politica, abbiamo sempre sbandierato e difeso il nostro motto “Uniti si può”, abbiamo sempre lottato, sofferto, costruito con la passione, anche sbagliando a volte, ma con l’unico indiscutibile obiettivo: difendere la zona artigianale e aiutarla nella ripresa; e con un unico stile: l’approccio costruttivo. Tutti oggi dobbiamo essere orgogliosi di questo cambiamento, che non è solo un punto di partenza ma costituisce un risultato epocale per la nostra città. Si prosegue con la stessa convinzione e più forti di prima per fare della nostra area di lavoro e di vita un esempio per la nostra regione».

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Infine, i ringraziamenti: all’architetto Nicola Parisi e all’equipe del FabLab del Politecnico di Bari «per la passione, il lavoro incessante, la dedizione e il rispetto che hanno mostrato per gli artigiani», al segretario comunale e a tutti i dirigenti e dipendenti degli uffici urbanistici e territorio del Comune di Bitonto «che hanno saputo sopportarci e supportarci con le nostre infinite mail e presenze»</em>; all’assessore al Verde e Decoro urbano, Trasporti e Viabilità Cosimo Bonasia «per il suo sostegno tecnico, professionale, e altamente costruttivo»</span>; a collaboratori, assessori e consiglieri «della prima e seconda “era Abbaticchio” che hanno creduto nell’APPEA»</em>; al Comando della Polizia Municipale «per averci completamente messo a disposizione i loro spazi e la loro esperienza ogni volta che abbiamo richiesto di parlare di zona artigianale e di APPEA»</em>; al sindaco Michele Abbaticchio «per aver prestato ascolto dal primo giorno del suo mandato alle incessanti richieste del Comitato Zona Artigianale di modernizzare (per usare un eufemismo) il PIP e per averci consentito, con la sua abnegazione e con la sua capacità amministrativa e inter relazionale, di ottenere le variazioni in ambito commerciale con il progetto condiviso dell’APPEA»</span>; a tutti gli associati del Comitato Zona Artigianale di Bitonto «per aver sempre pensato e creduto che si cambia con l’impegno e con i fatti».

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sabato 18 Settembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:44)

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