Ambiente

Riecco lo spettro discarica Fer.Live, l’allarme di Sinistra Italiana

La Redazione
La planimetria dell'impianto progettato da Fer.Live
Appello a fare fronte comune contro il progetto di realizzazione di un mega impianto di rifiuti ferrosi nelle campagne di Bitonto
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Ritorna lo spetto di un impianto di recupero di metalli da rifiuti nelle campagne di Bitonto. A novembre 2020 la società Fer.Live Srl ha ripresentato alla Città metropolitana di Bari il progetto per la realizzazione di una discarica di materiali ferrosi in località Lama di Macina, nell’agro di Bitonto. Con questa istanza aggiornata, la società si sarebbe adeguata alle prescrizioni stabilite con sentenze del Tar Puglia e del Consiglio di Stato per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla realizzazione della discarica.

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Secondo il progetto, il mega impianto dovrebbe sorgere a 4 chilometri ad ovest dell’abitato di Bitonto, raggiungibile percorrendo per circa 2 chilometri le strade vicinali che si diramano dalla provinciale 231. L’impianto dovrebbe estendersi in parte all’interno di una cava di calcare per inerti in via di esaurimento, in parte su terreni limitrofi.

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“Rieccoli, ci riprovano! È una nuova gestione legale che ripresenta l’istanza, ma la sostanza è sempre la stessa! Vogliono realizzare un impianto di trattamento con annessa discarica per rifiuti speciali in un’area paesaggisticamente e geologicamente non idonea! “: questo l’allarme lanciato da Sinistra Italiana Bitonto, da sempre contraria alla discarica, che ha indicato come unica possibile soluzione definitiva, per impedire l’ennesimo tentativo di scempio del nostro territorio, la revoca in autotutela da parte della Città metropolitana del provvedimento positivo di valutazione di impatto ambientale (VIA) che fu rilasciato dieci anni fa, a dicembre 2011.

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“Abbiamo gioito – scrive SI Bitonto in una nota – quando il Consiglio di Stato ha sentenziato la legittimità del provvedimento di diniego al rilascio dell’AIA alla Fer.Live, ma è sempre rimasto il rammarico che la VIA, provvedimento principale tra quelli ambientali, non fosse stata revocata per le stesse motivazioni riportate nella sentenza del Consiglio di Stato”.

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Invito a fare fronte comune

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“Si continua a non vigilare”, denunciano i militanti di Sinistra Italiana Bitonto, che rivendicano invece la propria attenzione rispetto a proposte di modifiche strutturali del nostro territorio” e chiedono di “attivare una mobilitazione tra forze politiche, associazioni ambientaliste e cittadini per individuare, tutti uniti, il percorso da intraprendere da questo tentativo disastroso di trasformazione paesaggistica dell’area di Lama di Macina”.  

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“A tal proposito – continua la nota – Sinistra Italiana Bitonto, ancora una volta, produrrà documentazione da porre alla base di discussione tra quanti vorranno mobilitarsi per produrre un documento unitario da inviare alla Città metropolitana per il tramite del sindaco (di Bitonto e vice sindaco metropolitano, Michele Abbaticchio, ndr)”.

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L’appello al sindaco

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“Con la speranza, questa volta, di non essere nuovamente insultati – conclude SI Bitonto – chiediamo al sindaco, in qualità di consigliere delegato alla Pianificazione strategica e territoriale generale della Città metropolitana, di riferire alla città le strategie che gli uffici tecnici preposti, metropolitano e cittadino, intendono perseguire per porre fine a questa annosa vicenda”.   

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sabato 4 Settembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:48)

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