Dalla Caritas diocesana e dall'Ufficio Migrantes parte un’iniziativa di concreta solidarietà nei confronti della popolazione civile di Kabul in corso di evacuazione, in particolar modo per dare accoglienza ai collaboratori dell’ambasciata Italiana e delle altre ambasciate, e alle loro famiglie.
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“Dinanzi alle scene drammatiche che ci raggiungono in questi giorni dall'Afghanistan, come Chiesa diocesana, su indicazione di Padre Arcivescovo, a seguito della colletta di domenica scorsa vorremmo prepararci a possibili accoglienze di famiglie o singoli soprattutto attraverso corridoi sanitari e umanitari, non ancora attivi”, scrive la Caritas in una lettera indirizzata alle comunità parrocchiali e religiose e alle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto
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“In collaborazione con l'ufficio Migrantes – prosegue la lettera – al momento riteniamo opportuno costruire una rete di accoglienza diocesana per far fronte tempestivamente a questa emergenza umanitaria che non può lasciarci indifferenti”.
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L’invito è quello di segnalare eventuali disponibilità di appartamenti o strutture adeguate per eventuali accoglienze, in particolar modo “da 2 a 5 appartamenti per nuclei familiari e strutture dove poter far convivere 5-6 persone al massimo per ciascuna”.
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Le disponibilità di accoglienza possono essere comunicate tramite e-mail all'indirizzo segreteria@caritasbaribitonto.it. L’organizzazione sarà inserita all’interno della cornice di riferimento che verrà eventualmente data dalla Caritas italiana e dal Governo centrale, relativamente a tempi di accoglienza, tipologia di accoglienza, logistica, programmi individualizzati e obiettivi.
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Così facendo si incoraggiano le partenze. Ma non di possono certo trasportare 30 milioni di afghani in Europa e Usa.